«Nessun ticket con Lanfranco De Franco», così il dottor Marco Massari nel corso della conferenza stampa di presentazione della sua candidatura a sindaco di Reggio Emilia, proposta dal Partito democratico per le elezioni amministrative del giugno di quest’anno. «Se ne riparlerà – prosegue – dopo il voto di giugno, perché De Franco è proposto dal Pd, e non dalla coalizione che mi sosterrà».
«È la prima volta – ci tiene poi a sottolineare – che il Partito democratico propone un candidato non di partito. Io non mi sono iscritto quando nacque, nel 2007, e non ho nessuna intenzione di iscrivermi ora».
Massimo Gazza, segretario provinciale del Pd, stamattina 10 febbraio, davanti alla sala piena del Centro sociale Orologio, a Reggio Emilia, ha aperto le danze: «Non solo presentiamo il candidato sindaco proposto dal Pd, ma il candidato sindaco di tutta la coalizione». E l’infettivologo del Santa Maria Nuova ha confermato questa impostazione, affermando ancora che si sta valutando la costituzione di una lista elettorale a suo nome.
Seduto da solo al tavolo, con di fronte il sindaco Luca Vecchi, l’assessore De Franco e altri dirigenti, e una platea tutta per lui, Massari ha elencato i tre punti cardine del suo programma elettorale: welfare, sicurezza, viabilità.
Sul tema della convivenza, «che non è solo una questione di sicurezza», Massari ha insistito, dando l’impressione, pur riconoscendo il lavoro svolto dalla giunta Vecchi, che la questione dev’essere molto più al centro dell’attenzione della politica, perché è un problema che incide sulla vita delle persone. Il progetto ‘stazione off’, che rimanda agli interventi fatti in zona ex Reggiana, è la strada da seguire, afferma. Ha poi sottolineato l’importanza tanto del centro storico quanto delle periferie, perché anch’esse vivono situazioni complesse. In sintesi: «Bene il lavoro svolto dalla precedente giunta, ma ora bisogna affrontare i problemi nuovi che la realtà ci presenta».
In un completo scuro essenziale, Massari illustra la sua campagna elettorale che sarà incentrata sull’incontro con le «persone» e con i partiti. Sul tema delle relazioni il primario batte perentorio: «Se sarò eletto sindaco la prima cosa che farò sarà conoscere la macchina comunale, far sì che il Comune sia una casa trasparente, che i dipendenti comunali siano orgogliosi del loro lavoro, e poi risolvere anche il problema della stazione storica».
Chiarisce poi la sua posizione riguardo la nomina a consigliere della Fondazione Manodori: «Ho rassegnato già le mie dimissioni, anche se avrei potuto farlo una volta eletto».
Si è presentato come un candidato libero ma ben ancorato alla propria storia di figlio di un partigiano: «Sono antifascista», e la platea lo ha applaudito come in altri passaggi del suo discorso.
«Dopo lunghe e penose malattie» – la diciamo con le parole di una mia vecchia maestra – il Pd sembra aver trovato il suo candidato ideale, votato all’unanimità nell’assemblea provinciale, e accolto oggi dalla platea del centro sociale con un lungo applauso.
Per chi volesse conoscere la biografia di Marco Massari, rimandiamo ad un articolo comparso su questo giornale nei giorni scorsi. Possiamo aggiungere qui, che ama la Pallacanestro reggiana, di cui è stato consulente esterno ai tempi della pandemia, va in bicicletta (come Prodi) e ama la musica.
(video e foto di Glauco Bertani)
Ultimi commenti
"CEMENTO" MORI...come dicevano i latini....
Sarebbe interessante sapere quanti diritti edificatori ancora non soddisfatti ci portiamo dalle passate giunte.
Come precisato dall'assessore Pasini la responsabilità è della precedente Giunta (di "centrodestra"?)