La Polizia di Reggio ha dato esecuzione a un decreto di fermo di indiziato di delitto nei confronti di un uomo di 33 anni, un richiedente asilo di nazionalità pakistana, accusato di violenza sessuale ai danni di un minorenne.
L’episodio risale al 5 settembre scorso: intorno a mezzogiorno un ragazzo di 14 anni è stato assalito da un uomo nei pressi di piazzale Europa, a Reggio. Secondo la ricostruzione dei fatti, la giovane vittima è stata sorpresa e poi aggredita dallo sconosciuto che, ricorrendo all’uso della forza, ha sopraffatto la resistenza del ragazzo, iniziando a baciarlo sulla bocca e in altri punti del corpo.
A interrompere l’assalto a sfondo sessuale è stato l’intervento tempestivo di una passante, che ha lanciato l’allarme e ha soccorso il minorenne, fornendo agli investigatori della Squadra mobile reggiana i primi elementi utili all’indagine. La stessa giovane vittima, seppur scossa e sofferente per quanto era stata appena costretta a subire, ha ricostruito insieme ai poliziotti intervenuti la dinamica di quanto accaduto.
Il racconto del quattordicenne, apparso fin da subito lineare e coerente, ha trovato poi un’immediata conferma nelle immagini delle telecamere del sistema di videosorveglianza della zona, che sono state acquisite e analizzate dagli investigatori della Squadra mobile reggiana: sono state esaminate ore e ore di filmati per ricostruire a ritroso i movimenti dell’aggressore, un vero e proprio “pedinamento elettronico” al contrario che ha consentito di tracciare tutti i suoi spostamenti sia nelle fasi antecedenti che in quelle successive all’aggressione sessuale.
A quel punto, su delega della Procura di Reggio, la Squadra mobile ha eseguito una perquisizione in un casolare nelle campagne di Novellara, dove sono stati sequestrati gli indumenti indossati dall’indagato al momento dei fatti.
A corroborare ulteriormente l’identificazione del presunto responsabile ha contributo anche la Polizia scientifica di Bologna, che ha effettuato in tempi rapidissimi una comparazione fisionomica tra le immagini della persona ripresa dalle telecamere e il sospettato stesso, nonché tra gli abiti immortalati nei filmati e quelli effettivamente rinvenuti nel casolare.
Alla luce degli elementi raccolti, la Procura ha emesso un decreto di fermo a carico del trentatreenne pakistano, decreto poi successivamente convalidato dal giudice per le indagini preliminari, che ha disposto la misura cautelare della custodia in carcere.







Ma cosa ci faceva quel ragazzo in stazione a quell’ora? Com’era vestito?
Oh povero caro! Stava semplicemente manifestando il suo disagio, dobbiamo comprenderlo ed essere indulgenti. Suggerirei alla Boldrini di attivarsi affinchè gli venga conferita una onorificenza.
conclamato esempio di richiedente coccole.