Il prosieguo dei lavori per realizzare la tanto attesa integrazione al sistema viario cittadino sta creando parecchi problemi ai residenti della zona di via Ancini a Roncesi, oggi sede di cantiere per la tangenziale nord. La viabilità è stata stravolta senza la posa di adeguata segnaletica e diventa difficile orientarsi e trovare le residenze. Gli abitanti hanno inoltrato diverse richieste di chiarimenti al Comune e agli altri enti preposti, ma non hanno ottenuto risposte su aspetti importanti come le fognature, i marciapiedi e la addirittura la numerazione civica. Ora si sentono soli e abbandonati e hanno chiesto aiuto ai consiglieri comunali di Coalizione Civica Dario De Lucia e Fabrizio Aguzzoli.
Il primo passo concreto è un’interrogazione presentata dai due consiglieri, in cui si fa un quadro dettagliato del contesto e, soprattutto, si chiedono risposte. “In via Pietro Ancini a Roncocesi i residenti stanno subendo una grande modifica alla viabilità e servizi. La via è infatti sede di cantiere per la tangenziale, questo impatta molto ora sulla qualità della vita dei residenti e così sarà per sempre quando i lavori saranno finiti. I cittadini della via sono in attesa di risposte che non hanno avuto dal Comune e dagli enti proposti, per questo i consiglieri proponenti presentano questa interrogazione a risposta scritta”, sottolineano De Lucia e Aguzzoli. I quesiti oggi senza risposta sono parecchi, e toccano molti ambiti, dall’informazione sui lavori al fondo stradale, dalla numerazione civica alle opere di urbanizzazione e i risarcimenti sugli espropri.
A nome dei residenti, De Lucia e Aguzzoli chiedono innanzitutto se sia possibile realizzare una assemblea pubblica con i residenti di via Ancini con i tecnici del Comune, di Anas e tecnici del cantiere per confrontarsi e informare su tutti gli aspetti del cantiere e sulla nuova viabilità. Sono necessarie chiarezze sui tempi e la logistica, per sapere quando saranno rifatti gli asfalti di Via Ancini e se sia prevista una corretta numerazione di Via Ancini. Questo è fondamentale perché nella via sono presenti attività economiche e questo crea disguidi ai corrieri e clienti.
Serve chiarezza anche sui tempi degli espropri per realizzare la tangenziale nord nel tratto di Via Ancini, su quando saranno realizzate le fognature e i marciapiedi e se sia prevista la realizzazione di una ciclabile di sostegno. Infine, non meno importante, si domanda quali siano le intenzioni per far fronte al mancato collegamento alla piccola oasi del Casino Pirondi, una realtà di interesse storico tutelata dai Beni Culturali completamente ignorata ed abbandonata in questa fase di cantiere.
“Ci sentiamo soli, abbandonati al cantiere, alla polvere, all’assenza di segnali e a corrieri che non sanno dove consegnare la merce perché mancano i numeri civici. La tangenziale serve alla città, lo capiamo bene, ma non è neppure possibile stravolgere interamente una via in una zona verde come la nostra senza dir nulla, senza dare risposte sull’urbanizzazione, sui lavori di sistemazione. Hanno tolto i cartelli, non ci sono i numeri, ottenere delle risposte è impossibile, noi non sappiamo cosa fare, chi ha avuto espropri di terreno non sa quando otterrà il risarcimento dovuto, e non ha più la propria terra. Come è pensabile poter andare avanti così? Abbiamo il diritto di avere risposte, sui tempi e su tutti gli aspetti”, affermano i cittadini di via Ancini.
Dice Claudia Ferretti residente della via: “Nei mesi scorsi grazie a Paola Capelli e Sara Beltrami della Consulta siamo riusciti ad avere un incontro con il Sindaco che volevamo pubblico ma è stato svolto a porte chiuse… non abbiamo avuto nessuna risposta alle nostre domande, ci sembra che il Comune scarichi i problemi su ANAS e viceversa ANAS scarichi sul Comune. Vorremmo più risposte e serietà da chi ci amministra perché ci sentiamo davvero soli.”
“Non possiamo che esprimere vicinanza e l’impegno di pieno supporto ad abitanti reggiani che si trovano in una situazione surreale, inaccettabile. Il Comune deve portare avanti un’opera preziosa come la tangenziale, nessuno lo discute, ma non può evitare di curarsi dei disagi provocati e dei problemi dei cittadini, è un tema di responsabilità sociale, prima di tutto” fanno eco De Lucia e Aguzzoli
Il completamento della Tangenziale Nord di Reggio Emilia non consiste nella realizzazione di una nuova strada, ma nella chiusura dell’anello tangenziale a nord della città e prevede quindi la realizzazione della parte ancora mancante in direzione ovest, verso Parma, tra San Prospero Strinati e la via Emilia a Corte Tegge.
Il tracciato della tangenziale si sviluppa per quanto possibile in stretta aderenza alla linea FS storica Milano-Bologna, a nord dei binari, riducendo al massimo la creazione di aree intercluse.
Prevede la realizzazione di oltre 6 km per l’asse principale ed oltre 8 km di collegamenti alla viabilità locale oltre a percorsi ciclabili di lunghezza complessiva di 2,3 km a supporto della mobilità sostenibile, con 3 svincoli, 4 viadotti, 4 sottopassi ferroviari. Il primo tratto del nuovo collegamento si svilupperà dall’innesto con la tangenziale esistente fino a Pieve Modolena, per un lunghezza di circa 4 km con due carreggiate composte ciascuna da due corsie per senso di marcia.
Il secondo tratto, che avrà una lunghezza di circa 2 km composto da un’unica carreggiata con una corsia per senso di marcia, collegherà lo svincolo di Pieve Modolena alla via Emilia storica in località Corte Tegge.
Sono previsti un nuovo ponte sul Crostolo e due svincoli: il primo collocato all’altezza della centrale Rete2 tra via Hiroshima e via Bertani Davoli e l’altro tra Pieve Modolena e Roncocesi, per consentire le connessioni nord-sud e l’accesso alla tangenziale stessa.
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Stato di abbandono? Io direi più atti di vandalismo...
Sono sempre più vergognosi senza un briciolo di pudore ,superpagati per scaldare le poltrone e non per risolvere i problemi reali della gente !
La sinistra vuole solo governare non pensa le cose importanti per gli italiani anche se non è in grado di farl: pur di avere voti […]