Il consiglio comunale di Reggio, nella seduta di lunedì 17 marzo, ha approvato con 20 voti favorevoli (Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Europa Verde-Possibile, lista Marco Massari sindaco, Coalizione civica) e 6 voti contrari (Fratelli d’Italia, Forza Italia, lista civica Tarquini) un ordine del giorno ex art.21, che vedeva come primo firmatario il capogruppo del Pd Riccardo Ghidoni, per dire no all’autorizzazione alla manifestazione neofascista del 30 marzo.
Per quel giorno, infatti, il movimento di estrema destra “Rete dei patrioti” ha organizzato la manifestazione “Riprendiamoci Reggio Emilia”: un presidio, con annesso breve corteo nelle vie limitrofe, in programma a partire dalle ore 18 con partenza da piazzale Marconi, davanti alla stazione ferroviaria storica della città.
Nel documento approvato – che rimanda all’art. 13 comma 3 dello Statuto comunale, che recita: “Il Comune in particolare opera per: a) salvaguardare e consolidare i valori di libertà, antifascismo, eguaglianza, giustizia sociale, democrazia e solidarietà, contro ogni forma di totalitarismo” – si esprime “contrarietà rispetto alla possibilità di autorizzazione della manifestazione di matrice neofascista” e si afferma “l’adesione e il rispetto della Costituzione Repubblicana e dei suoi valori democratici”.
La decisione finale sull’autorizzazione della manifestazione, in ogni caso, spetterà al questore di Reggio.







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