Un’inedita “grande alleanza” reggiana, formata da sei sigle sindacali (Cisl Fp Emilia Centrale, Fials, Nursind e i sindacati dei medici Anaao Assomed, Fassid e Cisl Medici), si è compattata inviando al sindaco di Reggio Marco Massari e al direttore generale dell’Ausl reggiana Davide Fornaciari una lettera per chiedere lo stop al piano sosta dell’arcispedale Santa Maria Nuova, che dovrebbe entrare in vigore entro la fine di ottobre.
Le lamentele sono diverse: “La sosta non funziona, mancano gli stalli per il personale nel quadrante ospedaliero sempre più congestionato e, davvero, non esiste che lavoratrici e lavoratori debbano pagare per un disservizio”. Le criticità non riguardano però solo il piano sosta, ma anche le stesse relazioni con i sindacati, che accusano Comune e Ausl di “confronto mai partito” nonostante le proposte avanzate.
A questo cahier de doléances si associa una richiesta non da poco: non solo più stalli e la gratuità della sosta, ma la realizzazione di un parcheggio interrato o multipiano, “promesso nel 2013 e poi scomparso nella nebbia”, per far fronte alle necessità del personale.
L’Ausl reggiana “muove” quotidianamente 3.500 lavoratori e lavoratrici con turni sulle 24 ore, sette giorni su sette. Lo “zenit del disagio”, come lo hanno definito le sei sigle sindacali, si raggiunge quando si sovrappongono la fine del turno del mattino e l’inizio di quello del pomeriggio, circostanza che genera il caos nei parcheggi – soprattutto tra le 12.30 e le 15. Per i sindacati la carenza di posti auto è resa inoltre ancora più pesante dall’aumento di personale e utenti presso l’arcispedale Santa Maria, prodotto dalla centralizzazione di attività che prima erano gestite negli ospedali periferici.
Circa il 48% del personale, poi, risiede fuori città e non sempre può contare sul trasporto extraurbano: fattore che pesa doppio per chi affronta un turno di pronta disponibilità diurna e notturna. L’80% del personale, inoltre, è composto da donne: per le sigle sindacali “dare loro una sosta efficace significherebbe aiutarle con i tempi di vita/lavoro e proteggerle; specie quando, nei turni di notte, sono costrette a parcheggiare lontano dall’ospedale”.
In ogni caso, per Cisl Fp Emilia Centrale, Fials, Nursind, Anaao Assomed, Fassid e Cisl Medici “è paradossale e inaccettabile che i lavoratori dell’Ausl di Reggio, oltre a garantire ogni giorno i servizi essenziali alla cittadinanza, finanzino indirettamente il proprio datore di lavoro attraverso il pagamento degli abbonamenti per la sosta, riversando centinaia di migliaia di euro nelle casse dell’azienda”.
La richiesta a Comune e Ausl è netta: bloccare il nuovo piano della sosta “fino a quando non ci verrà data l’opportunità di esporre le difficoltà e le proposte concrete che nascono dall’ascolto quotidiano dei dipendenti”.







Quanti anni ci dovrebbero mettere perche sia pronto e fruibile? I costi chi li sostiene?
Un parcheggio interrato è la soluzione funzionale e meno inquinante: da tanto se ne parla fra non addetti ai lavori (e senza santi in politica)! Speriamo che non finisca come la diga di Vetto