Ricordo 7 fratelli Cervi e Camurri

La_famiglia_Cervi

Sabato 28 dicembre, Reggio Emilia ricorda i sette fratelli Cervi e Quarto Camurri, nel giorno in cui ricorre l’anniversario del loro eccidio: era il 28 dicembre 1943 quando Agostino, Aldo, Antenore, Ettore, Ferdinando, Gelindo e Ovidio, i sette fratelli Cervi, vennero fucilati dai fascisti insieme a Quarto Camurri nel poligono di tiro cittadino.

Nel 76° anniversario dell’eccidio, Comune e Provincia di Reggio Emilia, Istituto ‘Alcide Cervi’, i Comuni di Gattatico, Campegine e Guastalla, le associazioni Anpi e Alpi-Apc, ricordano quegli storici eventi con un programma di iniziative che si svolgono nei luoghi legati alla Resistenza e alla vita dei suoi Martiri.

Alle ore 9.45, al Poligono di tiro di Reggio Emilia (via Paterlini 17) si svolge l’omaggio ai Fratelli Cervi e a Quarto Camurri sul luogo dell’eccidio con la deposizione di una corona. Intervengono rappresentanti del Comune di Reggio Emilia, di Alpi-Apc di Reggio Emilia e Istituto Cervi.



C'è 1 Commento

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  1. Ivaldo Casali

    Mi permetto di portare a conoscenza la tragica vicenda, sottoposta ad una vergognosa censura, da parte delle Istituzioni, sui libri di scuola e dalle associazioni partigiane, dei 7 Fratelli Govoni, 6 maschi e una femmina di anni 20, madre di una bimba di alcuni mesi. Mentre i 7 Fratelli Cervi vengono ricordati e santificati, con le puntuali e devote visite, dalle massime Autorità istituzionali dello Stato (ora anche quelle religiose!), viene volutamente ignorato dalle Istituzioni e dai “gendarmi della memoria partigiana” il mostruoso sacrificio, peraltro a guerra finita, dei 7 Fratelli Govoni. Infatti, l’11 maggio 1945 vennero prelevati, torturati orrendamente per una notte ed uccisi nel modo più vigliacco e barbaro, con strangolamento mediante fil di ferro, dai partigiani comunisti della 2° brigata Paolo. Ci fu un processo che si concluse con quattro condanne all’ergastolo, ma la giustizia non potè fare il suo corso: gli assassini, così come in molti altri casi, vennero fatti fuggire oltre cortina in Cecoslovacchia, con l’aiuto e l’assistenza del Pci e dell’Anpi, e di loro si perse ogni traccia. Solo nel febbraio del 1951 furono individuate due fosse comuni con le vittime dei partigiani: nella prima c’erano 25 corpi, nella seconda altri 17, tra cui quelli dei 7 F.lli Govoni.


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