Con l’approvazione, in questi giorni da parte della giunta comunale, del progetto definitivo, il percorso verso la realizzazione della nuova sede della Polizia locale in viale IV Novembre ha compiuto un passaggio decisivo.
La deliberazione consente infatti di accedere al finanziamento di 1,5 milioni di euro già assegnato dalla Regione Emilia-Romagna a integrazione dell’investimento del Comune pari a 5,5 milioni di euro.
Il progetto definitivo conferma le caratteristiche già delineate nello studio di fattibilità e introduce alcune importanti innovazioni in tema di sostenibilità ambientale, flessibilità degli spazi e riqualificazione urbana fra cui: la realizzazione di un tetto ‘verde’, cioè con giardino pensile; ulteriore sicurezza e flessibilità nell’organizzazione degli spazi interni (layout distributivo), anche per consentire i distanziamenti in modalità ‘anti-Covid’; relazioni più funzionali con il quartiere, con la previsione di una nuova piazza all’altezza dell’ingresso su viale IV Novembre.
Al definitivo, seguirà la stesura e l’approvazione del progetto esecutivo, quindi l’indizione della gara di appalto. La conclusione dei lavori è prevista nel 2023.
IN PARTICOLARE – Il progetto, realizzato dallo studio di Architettura Manfredini e Main Engineering conferma dunque le scelte e i contenuti del precedente studio di fattibilità: un edificio di complessivi 4.600 metri quadrati, con tre piani fuori terra destinati agli uffici della Polizia locale e un piano interrato destinato ad autorimessa per i mezzi di servizio, a spazi di supporto, spogliatoi e locali impiantistici.
Il progetto definitivo ha introdotto interessanti affinamenti e incrementi di prestazioni in diversi ambiti.
PRESTAZIONI AMBIENTALI – Il progetto definitivo ha enfatizzato l’attenzione ai temi ambientali con particolare riferimento a:
Qualità del microclima, mitigazione isole di calore e regimazione acque. Le aree pavimentate sono previste in calcestruzzo altamente drenante di colore chiaro (con elevato indice di riflessione solare) mentre la intera copertura dell’edificio è prevista con giardino pensile. Oltre a evitare l’effetto “isola di calore” tali scelte forniscono benefici effetti in termini di accumulo e rilascio rallentato delle acque meteoriche evitando così di sovraccaricare il sistema fognario recettore.
Risparmio energetico e utilizzo di energie rinnovabili. Sono previsti consumi vicini allo zero grazie a un involucro edilizio altamente coibentato con protezioni solari regolabili; al riscaldamento/raffrescamento di tipo radiante a soffitto con produzione del fluido vettore da pompe di calore alimentate da sistemi fotovoltaici; al sistema di ventilazione meccanica controllata (con recuperatori di calore) per gli ambienti interni; all’illuminazione interna a led e corretta illuminazione naturale nelle ore diurne.
FLESSIBILITÀ DEL LAYOUT DISTRIBUTIVO – Altro tema importante sviluppato nel progetto definitivo è la flessibilità interna, intesa come capacità degli spazi di adattarsi al mutare delle esigenze, ma anche delle stesse funzioni nel tempo, ottenuta con:
‘luce unica’ strutturale di 10,65 metri, in senso trasversale, con assenza di elementi vincolanti strutturali all’interno degli ambienti, in tal modo liberamente configurabili;
utilizzo di partizioni interne leggere con tecnologia “a secco”, per semplificare eventuali riconfigurazioni;
modularità strutturale e impiantistica sviluppata unicamente sulle facciate, per eliminare ogni vincolo negli spazi interni, con distribuzione dei condotti impiantistici a soffitto secondo logica micromodulare, per consentire variazioni di layout senza necessità di adeguamenti impiantistici;
flessibilità degli spazi di lavoro, con configurazione delle oltre 100 postazioni correttamente distanziate e percorsi secondari di collegamento longitudinale lungo le facciate, ottenuti con partizioni trasversali parzialmente scorrevoli.
RELAZIONI CON IL QUARTIERE – Si è affinato anche il tema delle relazioni con il quartiere, in termini di riconoscibilità delle funzioni e dei percorsi, grazie a:
valorizzazione del doppio accesso (viale IV Novembre e via Turri) che caratterizza l’area di progetto, differenziando i percorsi fra utenti e personale. Scelta che si riverbera pure nel layout interno, in cui le due scale alle estremità dell’edificio riflettono tale diversificazione;
valorizzazione del ruolo dell’asse di viale IV Novembre, con restituzione all’uso pubblico dell’area di ingresso alla nuova sede, che viene configurata come piazza pedonale;
valorizzazione del parcheggio di piazzale Marconi. La collocazione della nuova sede permette di valorizzare il parcheggio interrato di piazzale Marconi, che può essere usato dall’utenza (con fruizione della franchigia già prevista per le soste brevi) e dal personale (con adeguamento e attribuzione esclusiva del terzo livello interrato, da tempo inutilizzato).
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Stato di abbandono? Io direi più atti di vandalismo...
Sono sempre più vergognosi senza un briciolo di pudore ,superpagati per scaldare le poltrone e non per risolvere i problemi reali della gente !
La sinistra vuole solo governare non pensa le cose importanti per gli italiani anche se non è in grado di farl: pur di avere voti […]