5 Stelle chiedono commissione comunale e regionale su Silk Faw: basta con scuse e ritardi

progetto Silk Faw eline city rendering

La scorsa settimana la procura di Reggio ha aperto un fascicolo di indagine – al momento contro ignoti – sul progetto Silk Faw, la joint venture tra l’azienda americana Silk Ev e la cinese Faw che aveva annunciato di voler realizzare a Gavassa un grande stabilimento per la produzione di auto sportive elettriche di lusso, con la promessa di assumere un migliaio di lavoratori e lavoratrici.

A pochi giorni di distanza, i gruppi di opposizione in consiglio comunale a Reggio Movimento 5 Stelle, Coalizione civica e Alleanza civica (più il consigliere di Fratelli d’Italia Cristian Panarari) hanno chiesto la convocazione delle commissioni comunali I (Assetto e uso del territorio, ambiente) e IV (Affari istituzionali e generali, amministrazione e bilancio) “in merito alle evidenze che emergono dalla vicenda Silk Faw e in merito invece a quanto ancora vi è di sommerso ma di estrema gravità per il nostro territorio, per le tasche dei cittadini e dei lavoratori, che ad oggi si sono impegnati in un progetto credendo alle promesse che gli erano state fatte non solo dall’azienda ma anche dalla Regione e dal Comune, che all’uopo aveva sottoscritto un accordo di programma”.

Ripercorrendo le tappe della vicenda, i gruppi di opposizione hanno chiesto alle due commissioni di esaminare alcuni aspetti: la situazione dei pagamenti dei canoni di locazione dell’immobile concesso da Stu Reggiane nell’area delle ex Officine Reggiane, “onde verificare che non si sia verificato un danno erariale”; la mancata consegna degli impegni sottoscritti dai rappresentanti di Silk Faw; le intenzioni del Comune su come proseguire (“se intende proseguire”) negli impegni già assunti; se siano già stati impegnati importi dal Comune per borse di studio o altro in attuazione dell’accordo di programma; se la Fondazione Rei (Reggio Emilia Innovazione) abbia sottoscritto l’accordo di programma e quanto finora abbia realizzato degli impegni assunti o dei nuovi impegni, e se abbia impiegato risorse; l’eventuale avvio delle borse di studio finanziate (“e, in caso affermativo, quanti professionisti hanno formato?”); se il Comune di Reggio intenda chiedere spiegazioni a tutela dei dipendenti ad oggi non liquidati per gli stipendi maturati e non versati.

Secondo i richiedenti “è necessario che i consiglieri comunali, proprio per svolgere pienamente il loro mandato di controllo e indirizzo politico, siano resi edotti delle condizioni reali in cui versa l’azienda Silk Faw e su quali impegni siano stati attuati da parte dell’amministrazione pubblica, per tutelare gli interessi dei cittadini e dei lavoratori”.

Ma non è finita qui, perché il Movimento 5 Stelle si è mosso anche a livello regionale. Silvia Piccinini, capogruppo dei pentastellati nell’assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, ha chiesto infatti la convocazione urgente in commissione politiche economiche dell’assessore regionale allo sviluppo economico Vincenzo Colla, del sindaco di Reggio Luca Vecchi e dei vertici dell’azienda sino-americana, “dopo le preoccupanti notizie degli ultimi giorni sul futuro del nuovo polo”.

“Credo che sia necessario un intervento risolutivo da parte della Regione visti i copiosi finanziamenti che sono in ballo e che, per fortuna, non sono ancora stati erogati”, ha spiegato la consigliera regionale: “Prima i ritardi per la stipula del rogito, poi l’indagine della finanza e adesso la messa in mora della società a causa degli stipendi non pagati ai dipendenti sono più di un campanello d’allarme per un progetto che, con il passare delle settimane, si fa sempre più nebuloso. Le rassicurazioni ricevute poco più di un mese fa durante un incontro con le istituzioni non possono più bastare. Serve che sia assicurata massima trasparenza a un investimento importante che però a questo punto potrebbe sciogliersi come neve al sole”.

Da fine luglio a oggi, ha sottolineato Piccinini, “gli scenari sembrano essere notevolmente cambiati e per questo è necessario che si faccia assoluta chiarezza. Alla luce dei ritardi negli adempimenti previsti (tra cui c’è anche quello del canone trimestrale d’affitto), del mancato pagamento di stipendi al personale e dell’assenza di altre attività, forse è necessario da parte della Regione rivalutare la stessa concessione del finanziamento non ancora erogato. Scuse e ritardi non possono essere più tollerati”.