Reggio, le opposizioni non parteciperanno al voto sulle delibere di variazione al bilancio per protesta

municipio Comune di Reggio Emilia Spqr

I gruppi di opposizione reggiani Lega, Fratelli d’Italia, Coalizione Civica, Forza Italia, Alleanza Civica e la consigliera del Movimento 5 Stelle Paola Soragni hanno annunciato che non parteciperanno alla discussione e alla votazione sulle delibere di variazione del bilancio del Comune di Reggio, all’ordine del giorno della seduta del consiglio comunale di lunedì 18 luglio, per protestare contro lo scarso anticipo (solo 4 giorni) con cui la documentazione relativa alla seduta (più di 150 pagine) è stata fatta pervenire ai consiglieri e alle consigliere.

“Chi ha sottoscritto questo documento vuole stigmatizzare con forza la scelta della maggioranza di procedere con pervicace ostinazione e arroganza a questa discussione delle delibere di bilancio di assestamento, non riconoscendo alle opposizioni il tempo necessario di studio, valutazione e approfondimento. Sarebbe bastato procrastinare solo di una settimana la calendarizzazione delle delibere, in pieno rispetto quindi della scadenza di legge del 31 luglio, per giungere alla discussione con gli elementi di conoscenza necessari e svolgere così appieno la funzione di controllo che non solo lo statuto e il regolamento comunale, ma prima ancora la Costituzione dello Stato repubblicano, affida alle forze di opposizione all’interno di una sana dialettica democratica”.

In conferenza dei capigruppo, sede preposta alla calendarizzazione dell’ordine del giorno del consiglio comunale, “abbiamo chiesto a più voci, ma inutilmente, di avere risposta circa quali motivazioni tecniche non permettessero di procedere a una calendarizzazione più dilazionata e più consona”, hanno sottolineato i gruppi di opposizione: “Non ci è stata data risposta alcuna che non fosse che l’assessore Marchi, contattato telefonicamente dall’assessore De Franco, riteneva fosse preferibile una calendarizzazione più precoce”.

“Riteniamo gravissimo quanto accaduto in sfregio al principio democratico della corretta dialettica maggioranza-opposizione. Denunciamo di non poter svolgere in alcun modo il nostro ruolo di consiglieri comunali, avendo ricevuto solo quattro giorni prima del consiglio comunale una corposa documentazione (oltre 150 pagine di schemi e numeri) e di non potere, soprattutto in periodo di ferie estive, avere il tempo di consultare i nostri consulenti ed esperti di riferimento”.

“Vogliamo anche denunciare con forza come l’atteggiamento della consigliera Claudia Dana Aguzzoli, che presiedeva la conferenza dei capigruppo, sia da condannare, in quanto mai teso a trovare quella mediazione che, come presidente super partes, avrebbe dovuto cercare”.

“Il profondo disagio che, come consiglieri di opposizione, viviamo sempre in maggior misura per la continua e ingravescente mancanza di rispetto istituzionale è espressione di un grave vulnus democratico che ci sentiamo in dovere di denunciare a tutta la città e alla pubblica opinione”.

“Sull’onda di una profonda esasperazione per queste continue provocazioni, avevamo pensato di abbandonare l’aula in concomitanza con la discussione e di non partecipare al voto come gesto di forte denuncia: tuttavia la considerazione che chi ci ha eletto a questo faticoso incarico non lo abbia fatto per vederci abbandonare le armi ci ha indotto a un diverso atteggiamento, e abbiamo così deciso congiuntamente, come forse mai successo in passato, nonostante le diversità politiche che ci caratterizzano, di rimanere in aula limitando il nostro intervento a questo comunicato di cui speriamo siate almeno in grade di cogliere la gravità e l’eccezionalità. Rimarremo dunque in aula per il dovuto rispetto alla città, ai nostri elettori e a questa sala che, gravida di una storia gloriosa, meriterebbe di assistere a ben più alte espressioni della vita democratica della città. Usciremo pertanto dall’aula solo in occasione della votazione”, hanno annunciato i consiglieri e le consigliere di opposizione.

“Vogliamo infine ammonire voi consiglieri di maggioranza ricordandovi che se lo scontro tra di noi è stato spesso aspro, come si confà alla dialettica politica, mai dall’opposizione abbiamo mancato al rispetto delle regole e della corretta dialettica democratica, e se oggi, nostro malgrado, ci troviamo costretti a farlo è solo per denunciare una situazione non più ulteriormente tollerabile. Il nostro Paese sta attraversando un momento storico drammatico, per la guerra e per le molte crisi concomitanti (economica, sociale, energetica e climatica), e mentre proprio ora da più parti la politica esprime un forte richiamo all’unità e alla necessità di uno sforzo per il bene comune noi vorremmo sperimentare, proprio in questa sala consiliare, una diversa spinta collaborativa e un reale rispetto delle regole democratiche. Mentre dovremmo sforzarci tutti di mantenere il dibattito e la contrapposizione politica all’interno dei binari della correttezza istituzionale, dobbiamo assistere invece a questi comportamenti scellerati e irriguardosi, tesi a incattivire gli animi e a falsare le regole della convivenza democratica”.

“Queste sono le motivazioni della nostra scelta. Riteniamo pertanto di dover assumere, anche se con riluttanza perché non nel nostro stile e irrituali, azioni forti e plateali che manifestino non solo il nostro profondo disagio, ma soprattutto la grande preoccupazione per la deriva antidemocratica che questa maggioranza e questa giunta hanno ormai preso dall’inizio di questa consigliatura”.

Il documento è stato sottoscritto dai consiglieri della Lega Matteo Melato, Alessandro Rinaldi, Stefano Sacchi, Salati Roberto e Varchetta Giorgio, dai consiglieri di Fratelli d’Italia Cristian Panarari e Gianluca Vinci, dai consiglieri di Coalizione Civica Dario De Lucia e Fabrizio Aguzzoli, dal consigliere di Forza Italia Claudio Bassi, dal consigliere di Alleanza Civica Filippo Ferrarini e dalla consigliera del Movimento 5 Stelle Paola Soragni.