La desertificazione sulla via Emilia avanza, le attività storiche di Reggio abbassano le serrande

negozio_sfitto

Nel centro storico di Reggio Emilia, ormai ex salotto buono della città, la moria dei negozi continua senza tregua. Si tratta di una vera e propria epidemia che lascia dietro di sé una marea di vetrine sfitte, tanto che del cuore dell’esagono, qualche tempo fa, si occupò anche Freak of Nature, performer che censisce le attività abbandonate marcandole con il caratteristico tratto del bambù (ancora visibile in molti locali chiusi).

La contagiosissima malattia delle serrande abbassate, che a detta di molti commercianti sembra non preoccupare troppo la giunta dell’uscente sindaco Luca Vecchi e in modo particolare della sua assessora Mariafrancesca Sidoli, ha fatto in queste ore altre due eccellenti vittime.
Infatti nella giornata di domenica, zona via Emilia portici di San Pietro, nell’indifferenza di una città sempre più spoglia e spogliata delle proprie attività, ha dato il mesto addio ai clienti la storica attività Bigliardi, di vendita di macchine per cucire e della loro riparazione. La rivendita artigianale, attiva dal 1950, come tante altre, ha dovuto piegare il capo dinnanzi all’avanzata inarrestabile della desertificazione.
Stessa sorte tocca in questi giorni alle vetrine di Battaglia abbigliamento, “specializzato nella vendita di maglieria, camiceria e accessori per uomo selezionati con cura tra le migliori aziende manifatturiere italiane ed estere”, come recita il bigliettino da visita. Battaglia era aperto dagli anni Venti, resistette pure al ventennio fascista, ma oggi chiude, davanti alla disperatissima tristezza, unica superstite sulla via Emilia.



Ci sono 8 commenti

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  1. Luca

    La gente è triste..poca consapevolezza..di se stessi..i giovani sembrano dei vecchi scemi.. incredibile, questo è sicuramente un momento duro, ma con la rabbia,la tristezza..non si và.. chissà quanti suicidi..ho investito su Reggio..SICURO..ma nulla è mai sicuro. Magari togliere i camion vecchi dallo scarico nero.

  2. Lo

    Ha perfettamente ragione ,Vecchi e l,assessore hanno rovinato il centro storico e tutti i negozi ,spero che presto se ne andranno a zappare questo si meritano,!!!

  3. Alfeo Tamagnini

    Purtroppo il susseguirsi delle amministrazioni rosse ha avuto un unico denominatore comune ,chiudere il centro storico per trasferire i commerci nelle loro botteghe : Coop e Conad e anche dopo aver portato a termine lo sterminio per pura mancanza di fantasia politica hanno continuato a chiudere tutto (non ultimo la chiusura di porta s Stefano e corso Garibaldi) decretando la morte definitiva delle attività in centro! Io sono uno dei pochi titolati a parlare con Verità di queste cose avendo subito sulla mia pelle questa velata, ma fortissima VIOLENZA!La Verità è sempre stata sotto gli occhi di tutti, quello che pero’ mi ha sempre stupito è il silenzio dei “democratici”Reggiani che purtroppo assomiglia molto a quello di coloro che davanti ai vari genocidi giravano lo sguardo da un altra parte o come certe assessore che premevano il grilletto della pistola senza il minimo senso di colpa ,anche se penso che per dormire qualche scatola di sonniferi le avranno consumate , perché coscienti che dietro ogni chiusura sempre troviamo drammi non piccoli, disoccupazione e miseria. GRAZIE VECCHI &CO. BUON NATALE E CHE IL VOSTRO DICHIARATO ATEISMO COMUNISTA VI PRESERVI DAL FARE I CONTI CON LA VS LERCIA COSCIENZA!

  4. Luca Caleffi

    Se I proprietari dei negozi preferiscono lasciarli sfitti pur di non abbassare prezzi il comune esattamente cosa dovrebbe fare? 🤷🏼‍♂️
    Se si fanno iniziative in centro (che sono le cose che attirano esterni) non va bene perché si disturbano i ricchi avvocati 80enni residenti, però poi ci si lamenta che nessuno in centro ci va mai e i negozi muoiono… Boh… 🤦🏼‍♂️


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