Reggio, in consiglio comunale respinta una mozione per l’eliminazione di via Tito

via JB Tito Reggio Emilia – GM

Il consiglio comunale di Reggio, nella seduta di lunedì 3 giugno, ha respinto – con 8 voti favorevoli, 18 contrari e un astenuto – una mozione presentata dal consigliere della Lega Alessandro Rinaldi per l’eliminazione di via Tito dalla toponomastica cittadina.

La mozione puntava a impegnare il sindaco Massari e la giunta comunale ad avviare l’iter amministrativo per la rimozione della denominazione “via Tito” dalla toponomastica reggiana, o in alternativa a qualificarlo nell’apposito cartello stradale come “Sanguinario dittatore comunista persecutore degli italiani”.

“Il maresciallo Josip Broz Tito, sanguinario dittatore nonché presidente della Repubblica socialista federale di Jugoslavia, resosi responsabile di episodi di repressione, violenza e violazioni dei diritti umani nei confronti di alcune minoranze etniche e politiche, è da ritenersi a livello storico il responsabile della persecuzione e del massacro di migliaia di italiani”, ha scritto il consigliere Rinaldi nella mozione, ricordando che “lo storico dei democidi Rudolph Joseph Rummel ritiene che oltre 1.072.000 jugoslavi siano morti per colpa diretta o indiretta di Tito tra il 1944 e il 1987, inserendolo di conseguenza fra i maggiori ‘mega-assassini’ (mega-murderers) della storia”.

Dopo il voto in Sala del tricolore, Rinaldi ha rincarato la dose: “Come sempre a Reggio la storia segue una determinata direzione politica e la bocciatura della mozione per eliminare via Tito ne è una chiara e concreta testimonianza. Sono rimaste solamente tre città italiane (Nuoro, Parma e Reggio) ad avere una strada intitolata al sanguinario dittatore jugoslavo responsabile del massacro di migliaia di italiani nelle foibe e dell’esodo di oltre 200.000 tra fiumani, giuliani e dalmati. Oltre confine, proprio nella Jugoslavia di Tito, si è già provveduto da tempo alla rimozione di vie o monumenti intitolati al dittatore comunista. Addirittura la Corte costituzionale slovena nel 2011 ha sancito l’incostituzionalità dell’intitolazione di una via a Tito, precisando che in tal modo ‘si renderebbe omaggio a un regime non democratico contrario ai principi di dignità umana’”.

Ciò nonostante, ha sottolineato il consigliere Rinaldi, Reggio “continua a rimanere un ‘unicum’ lasciando l’intitolazione a quello che è riconosciuto come uno dei più grandi assassini dello scorso millennio. Gli interventi degli esponenti di maggioranza per giustificare la bocciatura della mozione fanno poi rabbrividire. C’è chi parla del fatto che bisogna leggere la storia in un’ottica meno pretestuosa e meno di parte, chi dice che Tito comunque ha aiutato a sconfiggere il nazifascismo e chi dice che la colpa è anche degli italiani durante la guerra. Peraltro nella mozione avevo anche proposto di inserire, qualora non si volesse procedere alla modifica della denominazione della via, la dicitura ‘sanguinario dittatore comunista persecutore di migliaia di italiani’, ma anche questa proposta è stata cassata senza particolari motivazioni. Reggio come al solito non riesce a fare pace con la storia”.