Reggio, il 17 febbraio c’è “Finalmente Domenica Off” con il fenomeno Fumettibrutti

Fumettibrutti

Venerdì 17 febbraio alle 18.30 al ridotto del teatro municipale Valli è in programma un appuntamento speciale di “Finalmente Domenica”, la rassegna culturale a cura della Fondazione I Teatri di Reggio che ha l’obiettivo di promuovere occasioni di riflessione e confronto per approfondire la conoscenza di personaggi del mondo della scrittura, del fumetto, della filosofia, del teatro e dell’economia.

L’incontro, che per l’occasione non si svolgerà come di consueto di domenica, avrà come protagonista Fumettibrutti, nome d’arte di Josephine Yole Signorelli, scrittrice, illustratrice e artista dal segno unico e inconfondibile. La sua “Trilogia esplicita” (Feltrinelli) è già considerata un classico, un manifesto, oggetto di culto, di studio e di amore, ma rappresenta soltanto una parte di una più vasta produzione cominciata e cresciuta soprattutto online, dove ogni giovedì l’autrice catanese – che in pochi anni si è imposta tra le voci più importanti del fumetto italiano – pubblica una sua opera. Proprio dall’atteso appuntamento settimanale nasce il titolo “Ogni giovedì una striscia” (Feltrinelli).

Con il suo ineguagliabile segno scarno, primario, essenziale, Fumettibrutti trasporta il lettore in un percorso complesso, doloroso ma traboccante di vita. Un’autobiografia in tre tappe che si fanno strada sulla pagina seguendo l’ordine dettato dall’urgenza del racconto. Ecco allora “Romanzo esplicito”, folgorante opera prima: la storia di un amore importante, seguito in tutta la sua sofferta evoluzione attraverso squarci di vita vera, in cui il sesso può condurre all’apice dell’unione ma anche nel baratro della solitudine.

Con “P. La mia adolescenza trans” si torna indietro nel tempo agli “anni zero”: sullo sfondo di scuola, bullismo, vita familiare e sociale, sballi, incontri in rete e cupio dissolvi, un’adolescente scopre la sua identità di genere e fa i conti con le complicazioni che questo comporta nell’accettazione del proprio corpo. È l’inizio di un cammino di consapevolezza e di scelte che condurranno, in “Anestesia”, a sfidare gli ostacoli che tribunali, istituzioni e aspettative sociali seminano sulla via della piena realizzazione di sé.

Tre storie che si intrecciano in una vita e disegnano, su tutto, la solitudine e l’amore, e quanto sia difficile e tormentato – ma necessario – giungere ad amare sé stessi. Un canto di lancinante purezza e un grido di libertà.

L’incontro, a ingresso libero fino all’esaurimento dei posti disponibili, sarà trasmesso anche in diretta streaming sui canali Youtube e Facebook della Fondazione I Teatri.