Reggio e le contraddizioni della sinistra

CCCP_2022_Michele Lapini-SMK Factory B

Scrive l’ex coordinatore di Fratelli d’Italia Marco Eboli: “L’inaugurazione della mostra dedicata al complesso musicale CCCP, sigla in cirillico dell’ex Unione Sovietica patria del comunismo e tomba di milioni di dissidenti, è uno spunto per mettere insieme alcune pillole di storia, politica e sociale, non solo musicale.

Mi ha colpito la dichiarazione di un componente della band che ha citato la commozione di persone davanti al brandello del Muro di Berlino, fino alle lacrime, nonostante, prosegue Zamboni, componente del CCCP, “sia ancora oggi considerato un simbolo di infamia per il mondo occidentale”. È un simbolo di infamia per tutte le persone che ricordano le migliaia di caduti, sul Muro di Berlino, nel tentativo di scappare in Occidente, dal comunismo della Germania dell’Est. Dovrebbe esserlo anche per il sindaco Luca Vecchi e la sua maggioranza di centrosinistra, e dovrebbero ricordarsi che la nostra città, nel 2011, votò una mia mozione in Sala del Tricolore, per dedicare, cosa poi avvenuta, una via ai Caduti del Muro di Berlino, ripeto, simbolo di infamia non opinabile. Spero che il sindaco Vecchi, che da ragazzo andava con i giovani comunisti in vacanza nella Germania dell’Est, non abbia nostalgia del regime comunista.

A Zamboni, che afferma che “da noi il comunismo ha rappresentato la liberazione e la giustizia sociale”, che per fortuna in Italia il comunismo non ha mai governato, e comunque che la sua band musicale esaltava quello sovietico. Su una cosa sono d’accordo con i componenti della band musicale dei CCCP.

Solo a Reggio si poteva fare una mostra rievocativa del loro gruppo, perché solo a Reggio sono nate le Brigate rosse, che versarono sangue innocente, solo a Reggio esiste una sinistra che nonostante il trucco del politicamente corretto e sotto le svariate sigle che ne hanno contrassegnato la storia, continua a essere pervasa da un nostalgismo dei “bei tempi” andati.

Solo a Reggio non si ritiene di esporre la bandiera israeliana dopo il massacro di civili compiuto dai palestinesi di Hamas. Forse perché il centrosinistra Reggio Emilia non si vuole prendere, soprattutto dopo il recente viaggio del sindaco Vecchi nei territori palestinesi.
Quante incrostazioni ha la nostra città, quante contraddizioni, quanta polvere sotto il tappeto ha la sinistra che la governa da circa 80 anni. Sarebbe ora che le risolvesse una volta per tutte. Potrebbero pensarci l’anno prossimo i cittadini elettori”.