L’Indagine annuale sulla qualità della vita realizzata dal quotidiano economico ItaliaOggi e Ital Communications, in collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma, ha collocato quella di Reggio nella top ten delle province italiane.
Un risultato accolto con soddisfazione dal sindaco di Reggio Marco Massari, che ha commentato così la classifica, che vede la provincia reggiana risalire fino al decimo posto in Italia (dopo essere stata diciannovesima nel 2024): “Il miglioramento degli indicatori della qualità della vita delle persone è certamente l’obiettivo più importante che un’amministrazione pubblica deve porsi”, ha detto il primo cittadino, secondo cui l’ingresso in top ten – con un incremento di nove posizioni rispetto alla rilevazione precedente – “rappresenta un risultato frutto del lavoro dell’intera comunità della nostra provincia, in tutte le sue articolazioni (pubbliche, private, associative), e che ha radici nella tutela dell’ambiente, negli investimenti in mobilità sostenibile, nel miglioramento dei livelli di istruzione, in una rete di servizi alla persona capace di intercettare le fragilità e i disagi”.
Tra i numerosi indicatori analizzati, Massari ha sottolineato i buoni risultati ottenuti sul fronte del tasso di occupazione giovanile e le basse percentuali di Neet (acronimo di Not in education, employment or training), ovvero di giovani – solitamente tra i 15 e i 29 anni – che non sono né occupati, né impegnati in un percorso di istruzione scolastica o universitaria, né coinvolti in un percorso di formazione professionale.
Su altri indicatori, invece, per Massari “vi sono ampi margini di miglioramento: meritano certamente attenzione i dati riguardanti i reati contro la persona e contro il patrimonio, che si attestano grosso modo in linea con la media italiana, mentre ancora troppi sono gli infortuni sul lavoro; preoccupa anche la perdita progressiva di ricchezza e reddito che, pur restando superiori alla media nazionale, vivono una flessione. Anche per quanto riguarda la salute, alcuni indicatori devono farci riflettere, tra cui il basso numero di posti letto ospedalieri ogni 100.000 abitanti, che merita un’analisi più approfondita”.
Ad ogni modo, per il sindaco di Reggio “ciò che emerge in modo chiaro” è che quasi tutti i territori dell’Emilia-Romagna rientrano nella prima parte della classifica, “a testimonianza di una regione in cui gli investimenti sono orientati verso lo sviluppo sostenibile, per il mantenimento degli standard di qualità del vivere e per il sostegno delle persone più fragili”.







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