Reggio. Bonvicini: lavoriamo per la via Emilia bis e anche su quella storica

bonvicini

L’assessora alla Mobilità Carlotta Bonvicini è intervenuta lunedì sera in Consiglio comunale nel dibattito sulla mozione del consigliere Fausto Castagnetti in merito alla realizzazione della via Emilia bis e alla riqualificazione della via Emilia storica.

“Si tratta di un tema importante per le comunità di Cella, Gaida e Cadè ma anche per tutta la nostra città, data l’importanza delle infrastrutture in questione – ha detto l’assessora Bonvicini – In questi mesi sono stati svolti su questo tema diversi incontri con i cittadini, in particolare con il comitato Mattone su Mattone, che si è reso portavoce delle istanze degli abitanti della Via Emilia, in particolare sui temi della sicurezza stradale e della qualità della vita nelle frazioni attraversate da questa storica infrastruttura.

“Sono la prima a sostenere che la stagione pianificatoria in materia ambientale e di mobilità sia profondamente – e aggiungo fortunatamente – diversa da quella di solo pochi anni fa. Si dice ora che costruendo strade si avrà sempre più traffico, perché significa pianificare una città per le auto e quindi incentivare la mobilità veicolare. Mentre lavorando per la mobilità sostenibile si riesce a incidere nelle scelte di mobilità dei cittadini, incentivando l’uso di mezzi appunto sostenibili quale la bicicletta, che è e resta, per gli spostamenti inferiori ai cinque chilometri, il mezzo ideale.

“Mi preme fare tre considerazioni – ha aggiunto Bonvicini – La prima considerazione è che Reggio Emilia soffre tutt’ora di un deficit infrastrutturale sulla viabilità primaria: stiamo completando la Tangenziale Nord, sono iniziati i lavori per la Bretella di Rivalta ed è in fase autorizzativa il progetto della Tangenziale di Fogliano. Si tratta di opere che arrivano a completamento della pianificazione di un territorio che nel frattempo non è rimasto uguale, ma ha visto la realizzazione di nuovi comparti insediativi che a loro volta generano traffico e chiedono qualità del vivere anche a partire dalla mobilità.

“La seconda considerazione è che costruire nuove strade, a mio avviso, ha un senso laddove si va a risolvere un problema generatosi nel tempo, legato ad esempio all’impossibilità degli abitanti di vivere in sicurezza la propria frazione quando si spostano a piedi o in bicicletta. Serve quindi deviare i mezzi pesanti, moderare la velocità dei veicoli, rendere la strada locale ciò che deve essere: uno spazio pubblico sicuro, vivibile e confortevole. E questo è quello che dobbiamo pretendere anche per la Via Emilia storica, oggi che il suo ambito urbano non è più limitato alle zone più centrali della città, ma è riconducibile parimenti alle frazioni che caratterizzano il nostro comune e in cui risiedono comunità popolose e vivaci, attente alla qualità della vita dei cittadini.

“La terza considerazione – ha aggiunto l’assessora Bonvicini – è che la pianificazione di nuove opere come la Via Emilia Bis non contrasta con il perseguimento degli obiettivi di sostenibilità della mobilità cittadina, ma anzi, in situazioni come questa, ci permette di intervenire sulle strade che vengono decongestionate con opere di mitigazione e riduzione della velocità, migliorando gli spazi dedicati ai pedoni e ai ciclisti, garantendo una costante attraversabilità delle stesse e quindi creando una ‘ricucitura’ del tessuto urbano circostante.

“Per questi motivi – ha sottolineato l’assessora – non posso che accogliere favorevolmente la richiesta che oggi arriva dal Consiglio comunale, sottolineando che anche la Regione Emilia-Romagna si è già pronunciata positivamente e richiamando anche la recente approvazione da parte della Giunta comunale di Reggio Emilia di un pacchetto di studi di fattibilità in ambito di mobilità, che prevede anche risorse dedicate allo sviluppo di uno studio per la Via Emilia Bis. A questo proposito aggiungo che al momento esiste uno tracciato preliminare, che era stato inserito come previsione nello scorso strumento urbanistico del Psc, che dovrà però essere vagliato e approfondito con il nuovo studio che ho ora citato.

“Accolgo inoltre con grande favore l’ultimo punto della mozione, che invita la Giunta a lavorare su due temi: quello del trasporto pubblico locale lungo l’asse della Via Emilia e quello della mobilità ciclabile.

“Attualmente la parte a ovest del territorio comunale è servita in modo molto efficace dalla ferrovia regionale che connette Reggio Emilia con Sant’Ilario e Parma. Si tratta però di un sistema che giustamente sottostà a norme di trasporto ferroviario con vincoli abbastanza rigidi in materia di fermate, distanze e tariffe. Per questo il servizio ferroviario spesso non è considerato trasporto pubblico locale, che dovrebbe infatti connettere il territorio su distanze minori, con fermate più frequenti e capillari.

La realizzazione della nuova infrastruttura stradale potrebbe quindi essere l’occasione giusta per pensare alla creazione di un nuovo sistema di trasporto in sede separata che possa assolvere a tutte le fermate necessarie a connettere le frazioni del nostro comune. Un esempio recente in Emilia-Romagna è il Metromare di Rimini: un filobus in sede separata, che costeggia la ferrovia regionale e mette in comunicazione Rimini e Riccione effettuando ben 15 fermate intermedie, permettendo agli utenti di muoversi lungo tutta la costa, senz’auto e avvalendosi di un sistema di fatto integrato e in grado di rispondere a esigenze di mobilità ampie e tra loro diverse, con fermate a più lungo raggio e fermate più capillari.

“Allo stesso modo si può pensare di promuovere una più strutturata e funzionale ciclovia della Via Emilia, che funga sia da elemento risolutivo dei problemi puntuali interni alle frazioni, sia da vera e propria infrastruttura ciclabile portante in grado di diventare una delle ciclovie nazionali di cui da anni si parla in Italia.

“Confermo infine – ha concluso l’assessora Bonvicini – l’impegno, già preso dall’Amministrazione comunale, per la messa in sicurezza di tutta la Via Emilia ovest con interventi di risistemazione delle fermate dei bus, degli attraversamenti ciclopedonali – come fatto finora nel tratto di via Emilia all’Angelo e via Fratelli Cervi, da poco inaugurato – e l’installazione di un autovelox per il controllo delle velocità, al momento al vaglio della Prefettura”.