Nelle scorse settimane presso il Municipio di Reggio Emilia, si sono svolti gli incontri tra l’assessore al bilancio del Comune Daniele Marchi, e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali, al fine di esaminare le linee guida del bilancio di previsione 2020-2022 del Comune di Reggio Emilia.
Incontri che però – fanno sapere Cgil Cisl Uil provinciali – non hanno prodotto i risultati auspicati.
Pur condividendo, infatti, gli obiettivi generali portati avanti dall’Amministrazione comunale, ed in particolare la volontà di garantire la quantità e qualità dei servizi, le Organizzazioni sindacali esprimono il loro dissenso rispetto alla scelta di aumentare l’addizionale IRPEF per le modalità con cui viene fatta l’operazione: di fatto si prefigura un’aliquota quasi uguale per tutti, superando il criterio di progressività previsto dalla Costituzione.
Le Organizzazioni sindacali ritengono iniquo far ricadere i crescenti costi dei servizi quasi unicamente sui redditi delle persone fisiche (famiglie, lavoratori e pensionati), escludendo a priori la rimodulazione delle imposte anche sul patrimonio immobiliare, sulla base del principio della compartecipazione di tutti alla sostenibilità dei servi pubblici.
“Chiediamo pertanto all’Amministrazione Comunale di rivedere le modalità di incremento del gettito nel rispetto dei criteri di equità e progressività, poiché alla soddisfazione dei bisogni dei cittadini devono collaborare tutti, cittadini e imprese- concludono Cgil Cisl Uil- . Infine crediamo sia necessario che venga proseguita e rafforzata l’azione di contrasto all’evasione, che continua a rimanere significativa, per avere a disposizione risorse adeguate da destinare alla spesa sociale”.
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costruiranno e demoliranno, costruiranno e demoliranno, a vantaggio dei padroni di casa, ovvero semplici personaggi eletti. E pubblicizzati come il cioccolato. Ma che dignita' ?
Gentile Casali (Ivaldo e' un nome bellissimo, ma richiama a un'epoca aristocratica di borghesia, che purtroppo la comunicazione sputtanesca, ha infangato), dicevo che il Conad […]
Questi politici pagati da noi cittadini, che dovrebbero curare i nostri interessi, diventano i nostri nemici. E poi si stupiscono che ci vada sempre meno