Reggio, allarme della Consulta del centro storico sullo Chalet Diana: “Non sia l’ennesimo chiosco-bar”

nuovo Chalet Diana parco del Popolo rendering – CoRE

La Consulta del centro storico di Reggio ha consegnato all’amministrazione comunale e al gruppo dei progettisti un documento in otto punti con le sue riflessioni sul piano di rigenerazione strategica del parco del Popolo e del parcheggio dell’ex caserma Zucchi, che si connetterà ai giardini pubblici per dare origine a un grande spazio verde continuo.

Otto punti chiave che riassumono valutazioni, proposte e richieste su un progetto considerato “strategico” per la qualità urbana, la vivibilità e il futuro dell’area verde più significativa del centro storico, ma che per la Consulta “richiede scelte chiare e lungimiranti su temi decisivi”.

Al secondo punto, in particolare, il documento rimarca le “possibili criticità di gestione” relative al nuovo Chalet Diana, un padiglione polivalente immerso nel verde del parco del Popolo che dovrebbe sorgere nella parte nord dei giardini pubblici reggiani.

Al momento, infatti, secondo la Consulta “non ne risultano affatto chiare le funzioni, e decisamente fuori fuoco appare l’idea di farne l’ennesimo chiosco-bar”, considerando sia l’esistenza odierna di concorrenti (come il bar dell’università a Palazzo Dossetti o il chiosco di fianco al teatro municipale Valli) sia “le note difficoltà di assegnazione-gestioni per simili strutture” (come avvenuto nel recente passato in spazi analoghi, ad esempio al parco delle Caprette o alla Reggia di Rivalta).

Assodato che “nei giardini pubblici l’impatto della costruzione andrà ridotto al minimo possibile di cementificazione”, sottolinea la Consulta, “si reputa importante che quell’area possa invece essere dotata delle infrastrutture tecniche di base (elettricità a terreno, acqua, predisposizioni per piccoli palchi, ecc.) che ne consentano una fruibilità multifunzionale a più soggetti, per eventi di differenti vocazioni”.

Ma ancora più decisivo, secondo il documento della Consulta, è che, in attesa che prendano il via i lavori, “si vada ad approfondire quali funzioni questo chalet andrebbe a svolgere: occorrerà infatti che esso possa davvero funzionare da polo attrattore di persone durante l’anno intero”; per questo, la Consulta ha chiesto al Comune di “vagliare con rigore e apertura sperimentale” tutte le idee “che in tal senso sarebbe bene venissero dalle istituzioni ingaggiate nella co-progettazione (ad esempio da Scuole dell’infanzia, Teatri, Musei, Biblioteca delle Arti, Chierici, Università?)”.


Tra gli altri punti, la Consulta ha chiesto che sia garantito, nel parcheggio finale risultante dai lavori all’ex caserma Zucchi, “un numero del tutto equivalente all’attuale” di stalli per le auto, lamentando anche “la deprecata assenza di un autentico, necessario e organico piano parcheggi coordinato, che sarebbe auspicabile investisse anche Park Vittoria, ex Gasometro, ex Caam, piazza Vallisneri e altri”.

Al settimo punto del documento, invece, si trova l’invito a valutare la “possibilità strategica” di ripristinare la storica recinzione dell’area dei giardini pubblici, “al fine di ricreare condizioni estetiche, ecologiche e gestionali analoghe a quelle in essere in tutti i principali parchi pubblici in Emilia e in Italia, che prevedono chiusure notturne”. La recinzione, secondo la Consulta del centro storico di Reggio, “favorirebbe anche un deciso miglioramento del livello di ordine, cura e pulizia (oggi spesso carente), aumentando la percezione di protezione e sicurezza per i cittadini”.



C'è 1 Commento

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  1. Rossi

    Recintarlo? Questi comunisti non lo faranno mai. Dove potrebbero andare a vendere droghe i loro protetti stranieri ( che loro chiamano “ risorse “ ) ?


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