Reggio, in 470 per progettare la cultura

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Sono ad ora 470 gli iscritti all’incontro ‘Progettiamo insieme il futuro della cultura in città’, per progettare insieme al sistema territoriale, istituzionale, imprenditoriale e associazionistico, e a tutti i cittadini le scelte e le politiche culturali dei prossimi anni, nell’ambito delle linee di mandato ‘La cultura non starà al suo posto’ che riunisce in una visione unitaria le politiche per la Cultura, il Marketing territoriale, le Pari opportunità e il progetto Città senza barriere. L’Incontro, inizialmente previsto al teatro Cavallerizza, vista l’alta affluenza è stato spostato al teatro Ariosto, a partire dalle ore 9.30. La prima parte della mattinata, ossia l’assemblea plenaria, è aperta anche a coloro i quali non si sono iscritti precedentemente.

Per un coinvolgimento anche fisico dei luoghi della città, dopo l’incontro al teatro Ariosto, i partecipanti proseguiranno i lavori in gruppi di massimo 15-20 persone in diverse sedi di forte valenza simbolica: Palazzo dei Musei, Biblioteca delle Arti, Spazio Gerra, Museo del Tricolore, Biblioteca Panizzi e Palazzo Magnani.

L’obiettivo di ‘Progettiamo insieme il futuro della cultura in città’ è dunque porre in valore le persone e la comunità al fine di delineare, progettare, per poi concentrare risorse e costruire insieme il futuro dell’offerta culturale a Reggio Emilia; è infatti organizzato in maniera tale da consentire a tutti i partecipanti di contribuire attivamente alla discussione, portando le proprie idee e proposte di intervento.

L’avvio dei lavori, l’8 febbraio, sarà introdotto al teatro Ariosto dal sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi e dalla presentazione da parte dell’assessora alla Cultura, Marketing territoriale, Pari opportunità e Città senza barriere, Annalisa Rabitti, delle linee strategiche che la città intende sottoporre al dibattito pubblico. E’ previsto poi l’intervento dell’assessora a Città collaborativa, Partecipazione e Cura dei quartieri Valeria Montanari.

Andrea Pillon di Avventura Urbana – Torino illustrerà il percorso partecipativo e la suddivisione dei tavoli di dialogo e lavoro.

TEMI E TAVOLI NEI LUOGHI SIMBOLICI DELLA CITTÀ – I lavori proseguiranno nei tavoli allestiti nei diversi luoghi-simbolo della città. Sono previsti cinque punti tematici discussi in Tavoli di lavoro, moderati da una trentina di facilitatori resi disponibili dall’Amministrazione comunale e da suoi organismi partecipati di ambito culturale.

I Tavoli lavoreranno su questi cinque punti tematici:

1) le parole della cultura

Il tavolo si propone di lavorare sul concetto ampio di cultura che si vorrebbe valorizzare e promuovere. Ci si chiede quale cultura si vorrebbe per la città e con quali parole la si descriverebbe.

2) i luoghi della cultura

Il tavolo si propone di lavorare sui luoghi della cultura, sulle loro vocazioni, sulle strategie di valorizzazione e messa in rete del patrimonio artistico e culturale della città.

3) il marketing territoriale

Il tavolo si propone di ragionare sugli elementi di attrazione del territorio reggiano, di come rendere la cultura un vettore privilegiato di marketing territoriale, e quali strumenti adottare per i diversi target turistici da attrarre.

4) la cultura e i quartieri

Il tavolo si propone di valorizzare i quartieri e il protagonismo delle comunità nell’elaborazione di progetti culturali che (ri)scoprano e valorizzino la nostra identità popolare, le nostre tradizioni, il modo di essere, e di essere stati, comunità.

5) la cultura dei diritti e della sostenibilità

Il tavolo si propone di sviluppare una cultura inclusiva, che mette al centro le persone, l’ambiente, il valore della fragilità e delle differenze. In altre parole, come la cultura può innescare reali processi di rigenerazione sociale ed urbana e contribuire alla Sostenibilità nelle sue diverse declinazioni, a cominciare dall’ambiente e dall’economia.

Gli argomenti portati alla discussione nei singoli Tavoli costituiranno la base conoscitiva da approfondire nei successivi incontri. Un progetto così complesso e sfidante non può infatti esaurirsi in un unico incontro.

Sarà perciò chiesto ai singoli Tavoli di riconvocarsi, secondo le proprie esigenze e disponibilità, per altri due-tre incontri (previsti in primavera) e di giungere entro il prossimo autunno al completamento della discussione e consultazione pubblica, così da poter presentare alla valutazione dell’Amministrazione comunale una proposta progettuale condivisa.

L’Incontro pubblico dell’8 febbraio – pur costituendo un elemento di forte discontinuità nell’ambito della riflessione e della partecipazione culturale – la cultura, appunto, non starà al suo posto – non parte da zero. Perché fa tesoro del capitale umano e culturale, dalle solide e ampie competenze distintive della città a cominciare dagli ambiti istituzionale e associazionistico.

Il processo di ascolto e partecipazione pubblica avviato dal Comune sulla Visione culturale ha inizio infatti dall’idea di città in cui al centro della progettazione culturale vi sono la persona, la comunità, i quartieri e tutte le realtà, professionali e amatoriali, che hanno contribuito a sostenere ed arricchire l’offerta culturale.

L’Incontro rappresenta l’occasione per un confronto aperto e trasparente, dove ciascun partecipante potrà portare e discutere la sua idea di cultura e proporre iniziative e progetti che concorreranno a formare la strategia di intervento che la Città realizzerà nei prossimi anni.

La cultura non starà al suo posto a partire, in questa occasione, dal modo di discutere e decidere le azioni e le strategie culturali da intraprendere. La costruzione di una nuova visione culturale della città ha infatti bisogno di contaminazione di saperi, sensibilità ed esperienze di vita, cioè dell’apporto di tutti: dell’amministrazione, degli esperti e degli operatori culturali, dei cittadini e delle loro organizzazioni.

Il processo di costruzione della strategia culturale della città prevede pertanto diversi momenti di ascolto e progettazione condivisa.

Nei mesi scorsi un centinaio di operatori culturali del Comune e delle principali istituzioni e fondazioni della cultura di Reggio Emilia hanno lavorato insieme per condividere, approfondire ed arricchire il programma di mandato dell’assessorato alla Cultura, Marketing territoriale e Pari opportunità. Si è trattato di due incontri di prima condivisione, che hanno avuto l’obiettivo di impostare il processo di costruzione della strategia culturale, di discutere e proporre linee di intervento e progetti da sottoporre alla discussione pubblica.

Prima ancora, il percorso che porta Reggio Emilia all’Incontro dell’8 febbraio, era stato avviato dall’importante scommessa culturale di ‘Reggio Emilia per Emilia 2020’, la costruzione dell’ampio programma di offerte culturali connesso a ‘Parma capitale della cultura 2020’, in continuo aggiornamento ed arricchimento. Un programma che non si conclude nell’anno in corso, ma che al contrario vuole contribuire a rilanciare la progettazione culturale di Reggio Emilia, con la forza della partecipazione di ‘La cultura non starà al suo posto’.

Nato dall’esperienza progettuale di ‘Reggio Emilia città senza barriere’ e sottoscritto oltre un anno fa, il Manifesto per il Diritto alla Bellezza’ è la sorgente del percorso che si propone oggi l’obiettivo ambizioso di una nuova visione culturale a Reggio Emilia.

‘B. Diritto alla Bellezza’ fa leva su uno speciale diritto di cittadinanza, quello alla bellezza e all’accessibilità culturale, a una cultura ‘per tutti’ come diritto di tutti. In questo cammino di inseriscono quali nuovi passaggi ‘La cultura non starà al suo posto’ e l’Incontro ‘Progettiamo insieme il futuro della cultura in città’.

‘B. Diritto alla Bellezza’ impegna Reggio Emilia a esercitarsi nella bellezza come diritto nel quale abitano dignità, uguaglianza, dialogo e incontro fra mondi diversi che convivono. Il Diritto alla Bellezza è l’epicentro attorno al quale di costruisce, partendo dalla cultura, dall’arte e dalla creatività, una nuova idea di coesione sociale, di innovazione, di attrattività e di sviluppo economico sostenibile.