Radiovasca. Nomi e cognomi

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I simboli vanno presentati entro il 14 agosto, le liste entro il 21. Le elezioni anticipate spiazzano i partiti e promettono giornate di tregenda. Il taglio di un terzo dei parlamentari – restano 400 deputati e 200 senatori – annuncia un bagno di sangue per veterani e aspiranti. A fine settembre avremo Camere assai dimagrite, con prevedibili difficoltà di gestione soprattutto nell’organizzazione dei lavori nelle commissioni e nelle missioni all’estero. Siete stupefatti? Siamo italiani, nel mondo ci conoscono anche per la fantasia.

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Secondo tutti i sondaggi, i soli collegi elettorali considerati sicuri per quello che un tempo si chiamava centrosinistra si trovano a Reggio Emilia e, in parte, a Modena e Bologna. Ci sono big, capicorrente, deputati e senatori in carica che mirano esplicitamente a essere candidati da queste parti.

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Ciò significa che la rappresentanza locale espressa nel maggioritario dal Pd dovrebbe ridursi a soli due candidati: Graziano Delrio, già ministro e capogruppo a Montecitorio, e Ilenia Malavasi, sindaca di Correggio. In uscita Vanna Iori e Antonella Incerti. Andrea Rossi, deputato con una sola legislatura alle spalle, si dice disponibile a ricandidarsi “se ci saranno le condizioni”, altrimenti farà altro.

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Nel M5Stelle tornano a casa tutti i parlamentari con due mandati alle spalle: la regola vale anche per Maria Edera Spadoni, vicepresidente della Camera uscente.

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Sul versante del centrodestra si muovono gli appetiti più famelici, stante le aspettative determinate dai sondaggi. Anche in Emilia ci sono collegi in ballo, oltre a discrete prospettive nella quota proporzionale. Benedetta Fiorini, ex Forza Italia oggi Lega, potrebbe correre di nuovo nel collegio di Sassuolo.

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Ma i più ricercati sono di casa a Fratelli d’Italia. I seguaci di Giorgia Meloni, accreditati di una forte affermazione elettorale, stanno ricevendo molte dichiarazioni di simpatia (spesso interessata). Il capo di FdI in Emilia è Galeazzo Bignami. A Reggio spera in una candidatura Alessandro Aragona, segretario provinciale, ma dovrà superare le attese di Gianluca Vinci, deputato già della Lega, approdato a destra in tempo utile.

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Chiudiamo con la fantapolitica. Nel 2024 scadrà il secondo mandato del sindaco Vecchi e nel Pd è già tutto un gran parlare della successione. Girano molti nomi, alcuni a vanvera, e si lanciano ipotetiche candidature per bruciarle al momento opportuno.
Cosa sarà la politica italiana nel 2024 è difficile immaginare. Una certezza: nelle correnti pidine non prevarrà la logica dell’alternanza tra postcomunisti e cattolici. Semmai quella tra uomini e donne, a vantaggio di quest’ultime.