Processo “Angeli e Demoni”, è il giorno della sentenza di primo grado

Comune Bibbiano scalinata

Arriverà nel pomeriggio di mercoledì 9 luglio la sentenza di primo grado del processo relativo all’inchiesta “Angeli e Demoni”, nata per far luce sulle presunte anomalie negli affidamenti di minori nel sistema dei servizi sociali della Val d’Enza reggiana – quello che è forse diventato più comunemente noto come il “caso Bibbiano”.

In mattinata, dopo che il pubblico ministero Valentina Salvi ha rinunciato alle repliche, così come hanno fatto anche le parti civili intervenute successivamente, il collegio di giudici del tribunale di Reggio è entrato in camera di consiglio per emettere la sentenza. La lettura del dispositivo è attesa a metà pomeriggio, intorno alle 17.30.

La Procura di Reggio, attraverso la pm Salvi, ha chiesto condanne fino a quindici anni di reclusione per le quattordici persone imputate nel processo. La richiesta più alta ha riguardato Federica Anghinolfi, l’ex responsabile dei servizi sociali dell’Unione dei Comuni Val d’Enza, considerata una delle figure chiave nell’inchiesta: per lei l’accusa ha chiesto undici anni e sei mesi di carcere, più tre anni e sei mesi per altri reati non connessi. Per l’assistente sociale Francesco Monopoli, invece, la Procura reggiana ha chiesto una condanna a undici anni di reclusione, più un anno per altri reati; per Nadia Bolognini, psicoterapeuta della onlus Hansel & Gretel, la richiesta dell’accusa è di otto anni e tre mesi di carcere.



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