Premio La fabbrica nel paesaggio al Consorzio Burana di Modena

Foligno

Il Club per l’Unesco di Modena dedica particolare attenzione alle iniziative volte a tutelare l’ambiente e il paesaggio. Negli anni passati ha indetto incontri di studio su aspetti dello sviluppo urbano ecosostenibile e sulle attività di riduzione dell’inquinamento atmosferico e dell’utilizzo della plastica. Particolare cura è stata riservata, negli anni, alla proposta di candidature per il Premio “La fabbrica nel paesaggio” che si tiene da 14 anni a Foligno per iniziativa del Club di Foligno e con il patrocinio della Federazione nazionale dei Club per l’Unesco.

Sono state proposte iniziative relative al Castello di Viano, al Museo nazionale della bilancia di Campogalliano, alla Coop. Ortika di Fanano, a Villa La Personala di Mirandola, alle Ceramiche Florim di Fiorano Modenese.

Per l’edizione 2023 è stata presentata la candidatura del Consorzio di Bonifica della Burana di Modena, per gli interventi effettuati nell’area di Nonantola e Castelfranco Emilia nel corso degli ultimi cinque anni.
La proposta del Club di Modena è stata accolta e il 21 ottobre scorso, a Palazzo Trinci di Foligno, ha ricevuto l’ambito diploma di merito da parte della giuria del Premio per aver attivato iniziative e progetti produttivi dimostrando una particolare sensibilità nei confronti dell’ambiente e del paesaggio. Il Consorzio della Bonifica Burana ha ottenuto l’attestato di merito per gli impianti Redù, Principe, Torrazzuolo e Canale diversivo Gaggio-Panzano che evidenziano un costante impegno nella difesa del paesaggio e nell’uso sostenibile del territorio da parte del Consorzio.

Il riconoscimento è stato ritirato dalla presidente del Club per l’Unesco di Modena, Elisa Pellacani, e dalla rappresentante del Consorzio di Bonifica, Luisa Gioiosa.

In merito all’opera premiata il Direttore del Consorzio della Burana, Ing. Cinalberto Bertozzi, ha fornito la seguente descrizione: “Si tratta di un importante intervento di riqualificazione del sistema di distribuzione delle acque nella zona in Destra Panaro, nel distretto di Nonantola, del valore di oltre 3milioni e 300mila euro, che ha modificato l’assetto irriguo di una zona fortemente votata ad un’agricoltura di eccellenza e sempre più penalizzata da lunghi periodi di siccità e gravi crisi idriche. La progettazione e realizzazione dei nuovi manufatti idraulici Redù, Principe, il potenziamento del Torrazzuolo e del Canale diversivo Gaggio-Panzano, all’interno del reticolo idraulico artificiale esistente, hanno reso possibile una realtà senza precedenti: portare l’acqua di Po (tramite il sistema del Canale emiliano Romagnolo) a 5.500 ettari di territorio nel nonantolano, lì dove l’acqua del fiume Panaro non era più sufficiente a soddisfare le richieste d’acqua di un’area ad alto valore agronomico. Senza trascurare le ricadute positive in termini paesaggistici e ambientali nel garantire un maggiore apporto idrico per affrontare i periodi deficitari in cui tutto l’ecosistema risente della mancanza di acqua con grave rischio di inaridimento e di rischio per la flora e la fauna presente nel territorio poiché privata degli habitat necessari alla loro sopravvivenza”.

Da parte di Elisa Pellacani, presidente del Club per l’Unesco di Modena, abbiamo ricevuto le seguenti dichiarazioni: “La proposta del Club per l’Unesco di Modena è stata originata dalla constatazione dell’efficace tutela ambientale che gli interventi realizzati dal Consorzio di Bonifica Burana di Modena hanno prodotto, nel dicembre 2020 (ancorchè non fossero ancora conclusi) e nel maggio 2023 (al manifestarsi delle situazioni climatiche straordinarie che hanno provocato allagamenti e frane). Si è trattato di un risparmio consistente della risorsa irrigua nelle aree interessate, consentendo una miglior tutela degli abitati e un supporto efficace alla regolazione delle acque irrigue. Gli impianti hanno reso possibile la regolazione delle portate in uscita in caso di emergenza ed hanno limitato fenomeni di allagamento grazie al consolidamento spondale dei canali.

Il Club per l’Unesco di Modena ha pertanto inteso riservare a questi interventi il merito di aver realizzato le condizioni per un risparmio della risorsa idrica e per un rimpinguamento delle falde, rendendo concreta la riduzione del rischio di inaridimento di un’area vasta e fertile, consentendo altresì la valorizzazione di ecosistemi acquatici, attuando iniziative previste dall’Agenda 2030 e più in generale di tutela e valorizzazione del paesaggio.
Il riconoscimento da parte della giuria del Premio “La Fabbrica nel Paesaggio” costituisce una conferma dell’inderogabile necessità che sia riservata adeguata rilevanza (con scelte politico-amministrative e oppoerune risorse) all’attività di enti come il Consorzio di Bonifica Burana di Modena, che possono realizzare opere di utilità pubblica e sociale nel campo della pianificazione e delle gestione ordinaria e straordinaria del territorio.”