Si è iscritto a un gruppo whatsApp di incontri intrattenendo una relazione virtuale con quella che credeva essere una donna e con la quale, nel tempo, si è scambiato foto intime che lo ritraevano nudo. E’ caduto nella trappola: ha incominciato a ricevere minacce circa la diffusione a parenti ed amici sui social di quelle foto.
Per questo motivo un 40enne reggiano inizialmente è sottostato al ricatto pagando a più riprese importi da 50 a 100 euro. Ben 146 pagamenti sono stati effettuati dal malcapitato 40enne per un importo complessivo di oltre 8.000 euro.
Ovviamente i ricatti non sono terminati e a questo punto l’uomo, ascoltando i consigli dei suoi familiari, ha trovato la forza di rivolgersi ai carabinieri di Brescello che, dopo averlo tranquillizzato, avviavano le indagini risalendo al ricattatore. Non si trattava di una donna, come erroneamente ritenuto dalla stessa vittima, ma di un 18enne maceratese ora finito nei guai.
Con l’accusa di estorsione continuata, infatti, i carabinieri della stazione di Brescello hanno denunciato alla Procura reggiana un 18enne della provincia di Macerata, risultato essere l’autore del porno ricatto.
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Là Cgil pensi ai soldi spesi da Landini x la comunicazione e ai suoi dipendenti licenziati e poi può parlare
Spero non fosse Max Mara
Condivido la succinta ma chiara analisi del Signor Campani. Saltando di palo in frasca, credo di riconoscere in lui un mio esemplare alunno di prima media