A pochi giorni dalla rinuncia al progetto del Polo della Moda da parte di Max Mara Fashion Group, Fratelli d’Italia torna all’attacco dell’amministrazione comunale “prendendo atto del silenzio complice e dell’immobilismo della giunta Massari, che ha abbandonato il sindaco senza muovere un dito per difenderlo o per ricucire lo strappo, nonostante ogni assessore avesse il dovere, in virtù delle proprie deleghe, di intervenire per salvare un progetto cruciale per la città”.
Questo “immobilismo collettivo”, secondo il gruppo consiliare reggiano di Fratelli d’Italia, “unito all’altrettanto clamoroso silenzio del Partito Democratico è un tradimento verso i cittadini, i lavoratori e le imprese di Reggio. Le dichiarazioni sconsiderate dei consiglieri della maggioranza in consiglio comunale, mai smentite con forza dalla giunta, hanno spinto Luigi Maramotti a ritirarsi ‘irrevocabilmente’ per gli ‘attacchi alla reputazione del gruppo’. L’ipocrisia di chi, dopo aver avallato tali accuse, ha finto di non averle mai pronunciate è un’offesa all’intelligenza dei reggiani: dove era la giunta mentre il progetto crollava sotto il peso di narrazioni tossiche? Perché nessuno ha preso posizione per difendere Massari e ricucire il dialogo con un’azienda che rappresenta un’eccellenza globale?”.
Per il partito meloniano “ogni assessore, in ragione delle proprie deleghe, aveva il compito di intervenire per mitigare la crisi e ricostruire la fiducia con Max Mara. Invece tutti hanno scelto l’inazione davanti a un disastro che minaccia il futuro della città.
A partire dall’assessore Bondavalli, che avrebbe dovuto essere in prima linea per difendere un progetto che avrebbe rivitalizzato il commercio e attratto turisti grazie al prestigio di Max Mara. Il suo silenzio è un tradimento verso i commercianti e gli operatori turistici reggiani, abbandonati senza un piano per il futuro. Poi l’assessore Bonvicini, che non ha mai valutato le ricadute della cancellazione del progetto dal punto di vista occupazionale, né proposto soluzioni per integrare il progetto in una visione sostenibile. La sua delega alla progettazione adattiva è rimasta lettera morta, un’occasione persa per dimostrare leadership. Il suo immobilismo è un affronto a una città che meritava una strategia per trasformare la crisi in opportunità. Infine l’assessore Prandi, che non ha attivato consulte né associazioni, né valutato l’impatto della perdita del Polo sui quartieri periferici, che avrebbero beneficiato di investimenti infrastrutturali. La sua esperienza internazionale è stata inutile: il suo silenzio è un abbandono del territorio”.
Ma Fratelli d’Italia ne ha anche per il Partito Democratico di Reggio: “Ha scaricato Massari, lasciandolo solo a gestire una crisi che il partito stesso ha contribuito a creare. La segreteria del Pd si è limitata a una nota timida, invocando un dialogo senza nominare Massari. L’intervento del vicepresidente regionale e assessore allo sviluppo economico Vincenzo Colla, che ammette di non conoscere le dinamiche locali, suona come parola di circostanza e tradisce una distanza notevole dalla realtà reggiana”.
La perdita del Polo della Moda, per il capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio comunale Cristian Paglialonga, “è una ferita profonda per Reggio, un passo indietro verso l’arretratezza. Ogni assessore aveva il dovere di intervenire per ricucire con Max Mara, ma tutti hanno scelto il silenzio, lasciando Massari isolato e la città senza futuro. Bondavalli, Bonvicini, Prandi, De Franco, Rabitti, Mahmoud, Mietto, Neulichedl e Pasini hanno fallito nel loro ruolo, dimostrando un’incapacità che grida vendetta e una incompetenza senza precedenti”.
Massari e la giunta comunale, ha aggiunto la consigliera Letizia Davoli, “hanno fatto sì che un progetto strategico come il Polo della Moda venisse distrutto da accuse sconsiderate e non verificate, e da un silenzio colpevole. Questa giunta non ha né la visione né il coraggio per guidare Reggio. Reggio merita una leadership che difenda le sue eccellenze e il suo futuro, non un’amministrazione che si nasconde dietro alibi e fallimenti, e che lascia svanire nel nulla un investimento da 100 milioni di euro”.
There are no comments
Partecipa anche tu