“Bellini, che noi riteniamo presente in stazione a Bologna il 2 agosto, è stato un killer di Avanguardia Nazionale. Un killer protetto dai servizi segreti, a partire dall’omicidio di Alceste Campanile”.
Lo ha detto il Procuratore genarale Umberto Palma nel corso della sua requisitoria, cominciata mercoledì scorso e proseguita oggi. Avanguardia Nazionale, ha spiegato Palma, “non può essere stata tenuta fuori dalla strage, non può essere resa estranea a questo attentato, che coagulava varie forze eversive”. Per la Procura generale Avanguardia Nazionale rappresenta “l’anello di congiunzione tra il vertice finanziario-organizzativo della strage di Bologna”, costituito dal binomio piduista Licio Gelli-Federico Umberto D’Amato, e “la figura di Paolo Bellini, che fu un militante operativo di Avanguardia Nazionale, quanto meno, nella metà degli anni settanta”. Palma ha poi sottolineato il ruolo di Stefano Delle Chiaie, leader assoluto di Avanguardia, “e confidente di Federico Umberto D’Amato. Anzi – ha posto l’accento Palma – tra i due c’era una convergenza strategica, che va al di là del fenomeno del confidente. Ed era noto in ambienti politici e giornalistici che D’Amato manipolava Delle Chiaie”.
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