Parma, posata la prima pietra del ponte della Navetta distrutto dall’alluvione del 2014

Venerdì 20 luglio a Parma ha preso il via il cantiere del ponte della Navetta, distrutto dalla furia dell’acqua durante l’alluvione del 2014. Gli eccezionali eventi atmosferici del 13 ottobre di quell’anno determinarono l’esondazione del torrente Baganza e causarono il crollo pressoché totale del ponte farnesiano, collegamento ciclopedonale tra le due sponde del torrente, via Baganza e via Navetta.

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"La posa della prima pietra del ponte della Navetta è un ulteriore tassello che si aggiunge agli oltre 3 milioni e mezzo di interventi messi in campo dalla Regione a partire dal 2015 per la sicurezza della città di Parma”, ha sottolineato l’assessore regionale alla difesa del suolo Paola Gazzolo: “Verrà restituito alla città un tratto della sua identità, un simbolo di resilienza".

Nel frattempo sono stati avviati anche gli ultimi due lotti di lavori sul torrente Baganza: sono in dirittura di arrivo le opere da 530mila euro per le nuove arginature su entrambe le sponde del corso d’acqua; nei giorni scorsi, inoltre, è stato appaltato il cantiere da 250mila euro che permetterà di rendere fruibile l’argine a pedoni e ciclisti lungo via Montanara.

Soddisfatto anche il sindaco di Parma Federico Pizzarotti: "Il ponte della Navetta è una delle opere più attese di questi ultimi anni. Oggi con questa cerimonia condividiamo la ricostruzione di una struttura che ha un profondo significato per il quartiere e per l’intera città. Andremo così a chiudere una cicatrice che ci accompagna dall’ottobre 2014”. 

Alla cerimona erano presenti anche l’assessore comunale ai lavori pubblici Michele Alinovi e il provveditore interregionale per le opere pubbliche per la Lombardia e l’Emilia-Romagna Pietro Baratono. L’amministrazione comunale, anche grazie alla generosità del Rotary Club, nel marzo del 2015 ha bandito un concorso di idee per il progetto di rifacimento del ponte, che si è concluso nel luglio dello stesso anno con la proclamazione del vincitore, decretato anche attraverso il voto popolare.