20enne di Parma morso da squalo in Australia

matteo mariotti

E’ stato attaccato da uno squalo, ha perso una gamba ma è sopravvissuto e ha trovato la forza di raccontare la sua esperienza, con tanto di video dell’aggressione, sui social.

 

 

Protagonista un 20enne di Monchio delle Corti (Parma), Matteo Mariotti, molto conosciuto anche a Castelnovo Monti di Reggio, dove ha molti amici e dove ha frequentato l’istituto superiore “Mandela”, diplomandosi nel 2022 nell’indirizzo alberghiero. L’aggressione da parte dello squalo è avvenuta nel Nord Ovest dell’Australia, dove Matteo si trova per motivi di studio e lavoro.

“Questo video l’ho fatto partire pochi istanti dopo l’ultimo morso, volevo dirvi addio, non avrei mai pensato di sopravvivere a quel mostro – ha postato – Ho perso tanto sangue e la gamba, non so se me la taglieranno tutta o se resterá a metà ma non importa ormai. Voi siete i miei eroi, mi state dando la forza di andare avanti con i vostri messaggi e le vostre chiamate, il mio unico sogno è quello di rivedervi. Scusatemi se non riesco a rispondevi ma sono molto stanco e mi fa male la testa. @el_guapopelado ti devo la vita. Tornerò a casa, vi amo. (Tommaso mi dava dell’idiota perché non avevo la Medicare che sarebbe un’assicurazione australiana, fortunatamente ne avevo un’altra fatta in Italia prima di partire)”.

Da un ospedale di Brisbane, nel Queensland, ha poi raccontato alla Gazzetta di Parma l’esperienza choc vissuta in Australia. “Venerdì erano le 16.30 e avevo appena saputo che mio nonno Giovanni era morto. Avevo bisogno di rilassarmi e ho pensato di fare un bagno non lontano dalla riva, anche perché c’erano delle altre persone in acqua – ha detto – Ho messo la maschera col boccaglio ma non sarei andato di certo lontano; ho preso anche una piccola telecamera per riprendere i piccoli pesci, così come faccio sempre, ma dopo qualche passo nell’acqua, ho sentito una terribile fitta a un piede”. “Dal piede in un secondo è arrivato a tutta la gamba e ha cominciato a trascinarmi al largo continua. Finché a un certo punto sono riuscito con le mani a prendergli la testa: ho cercato di allargare quella grande bocca e con fatica ho liberato la mia gamba, anche se dal ginocchio in giù capivo che non c’era più niente. Poi ho cominciato a nuotare verso la riva più veloce che potevo”.

“Urlavo con la paura che lo squalo potesse raggiungermi e mangiarmi. Urlavo per chiedere aiuto al mio amico Tommaso, che era sulla spiaggia: è stato lui a salvarmi. Tommaso mi ha recuperato e mentre chiamava i soccorsi mi ha stretto la gamba ferita per fermare l’emorragia – ripete con gratitudine Matteo – Finché non è arrivato l’elicottero: correndo, Tommaso mi ha portato in spalla fino alla barella. E l’elicottero mi ha portato subito via: all’ospedale di Brisbane, dove sono finito direttamente in sala operatoria per un primo intervento alla gamba”. L’amico, Tommaso, è infermiere e istruttore subacqueo. Grazie a lui Matteo è vivo: ha perso in parte l’uso dell’arto inferiore sinistro per il momento e martedì sarà nuovamente operato.



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