Parità di genere, arriva la certificazione Csqa per Confcooperative Terre d’Emilia e B.More

Matteo Caramaschi Confcooperative terre Emilia

Doppia certificazione sulla parità di genere per il sistema di Confcooperative Terre d’Emilia. In contemporanea, infatti, il risultato è stato acquisito sia dalla centrale cooperativa (alla quale fanno capo 620 imprese con 135.000 soci e 47.000 occupati) che dalla società di consulenza e servizi alle imprese B.More (di cui è amministratore delegato il reggiano Vanni Ceccardi), nata poco meno di tre anni fa dalla fusione dei centri servizi delle Confcooperative di Reggio, Modena e Bologna e che oggi vanta un fatturato di oltre 11 milioni di euro. Nelle due realtà sono impegnati 194 dipendenti, distribuiti su dieci sedi operative.

La certificazione ottenuta da Csqa, ha sottolineato il presidente di Confcooperative Terre d’Emilia Matteo Caramaschi, “rispecchia un’attenzione alle pari opportunità che segna tutto il nostro cammino ed evidenzia l’adesione a quei principi estesi di sviluppo sostenibile che sono contenuti nell’Agenda 2030 dell’Onu, nella quale, al punto 5, si fa proprio riferimento a una parità di genere che non significa soltanto l’evitare forme di discriminazione, ma realizzare concretamente un sistema di pari opportunità, inclusione e valorizzazione delle differenze di genere”.

La certificazione ottenuta da Confcooperative Terre d’Emilia e B.More nasce proprio dal riconoscimento dell’adozione di un insieme di misure organizzative, formative, retributive e culturali che promuovono una reale equità professionale tra donne e uomini, con attenzione a tutti gli indicatori previsti: dalla governance alla gestione delle carriere, dal bilanciamento vita-lavoro alla tutela della genitorialità, fino al contrasto delle discriminazioni e degli stereotipi.

La parità di genere, ha precisato il presidente di B.More Daniele Ravaglia, “riguarda innanzitutto un principio di equità, ma risponde anche a un principio di efficienza: significa mettere tutti e tutte, uomini e donne, nella condizione di dare il meglio di sé e di essere riconosciuti per il proprio valore professionale”.

Con la richiesta e poi l’ottenimento della certificazione per la parità di genere, hanno aggiunto Caramaschi e Ravaglia, “abbiamo scelto di rendere misurabile e trasparente il nostro impegno verso quella parità di genere che siamo impegnati a promuovere anche all’interno delle imprese associate e clienti (complessivamente oltre mille), grazie a servizi di accompagnamento e a società specializzate (tra cui Conforme srl) che abbiamo attivato per questo specifico obiettivo. L’impegno per la parità di genere connota i princìpi sulla base dei quali si muovono le imprese cooperative e sociali, così come altre realtà imprenditoriali; per parte nostra siamo però convinti che anche il percorso della certificazione vada estesamente intrapreso, rendendo valutabili le azioni e gli esiti in base a parametri che escano dall’ambito della discrezionalità”.