Oltre 10 blackout a Reggio in una settimana, i sindacati: “Lavoratori Enel allo stremo”

Enel distributore – FM

Nell’ultima settimana sono stati oltre una decina i blackout rilevanti segnalati su tutto il territorio della provincia di Reggio per quanto riguarda la rete elettrica, particolarmente sotto pressione in questo periodo estivo per l’elevata domanda.

Una situazione che ha portato le categorie sindacali Flaei-Cisl, Filctem-Cgil e Uiltec-Uil Emilia-Romagna, alle prese da mesi con una vertenza durissima, a rilanciare l’allarme sulla situazione dei lavoratori reggiani di Enel, caratterizzata da una carenza d’organico che arriva fino al 50% degli effettivi impiegati sui turni.

Secondo la denuncia dei sindacati, Enel si rifiuta di procedere a nuove assunzioni e, per coprire le situazioni di emergenza, i tecnici vengono dirottati anche dall’altra parte della regione, mobilitati con una mail sul telefono; oppure si incrementano i reperibili con “ordini di servizio” senza un adeguato preavviso. In questo modo però, per Cgil, Cisl e Uil “la vita privata di questi lavoratori viene annientata”.

Per le categorie sindacali “Enel deve cambiare passo e tornare a investire sul lavoro, perché la situazione è molto critica. Le squadre di pronto intervento non ce la fanno più, il personale è poco e continua ad aumentare il numero di blackout importanti su cui questi professionisti devono intervenire”.

Fino a questo momento, hanno sottolineato Flaei-Cisl, Filctem-Cgil e Uiltec-Uil, “solo l’incredibile spirito di sacrificio del personale ha evitato lunghi periodi senza energia elettrica, ma così non si può reggere. Stiamo lottando per i lavoratori Enel ma anche per garantire una qualità ottimale del servizio agli utenti, adeguata alle grandi performance del nostro comprensorio. Gli ultimi due mesi sono stati devastanti”.

Le tre sigle di categoria hanno chiesto un incontro alla prefetta di Reggio Maria Rita Cocciufa, affinché riferisca al governo la gravità della situazione e la necessità di intervenire su Enel.

In provincia di Reggio sono circa 80 i tecnici della società e-distribuzione che possono essere schierati per il pronto intervento sulle reti, oltre che per la gestione e la manutenzione delle stesse. Risorse che di recente sono anche state depotenziate: “Per risparmiare sugli straordinari, Enel ha impostato il lavoro su due turni, dimezzando gli effettivi delle squadre disponibili. Con questa organizzazione del lavoro avremmo bisogno di almeno 60 nuove assunzioni, per arrivare a un organico di 130 professionisti”.

La replica di Enel a queste accuse parla di una “migliore distribuzione dei carichi”, ma per i sindacati “è pura fantasia: in queste condizioni, il carico su ogni tecnico è semplicemente raddoppiato”, secondo Filctem-Cgil, Flaei-Cisl e Uiltec-Uil.

I tre sindacati sono preoccupati, e non lo nascondono: “Da un anno e mezzo Enel è come una macchina che funziona con il motore sempre fuori giri, con il risultato che il recupero fisiologico dei lavoratori è compromesso e, parallelamente, aumenta il rischio di infortuni. Enel deve ripensare la sua politica di investimenti sul lavoro: questi tecnici non stanno manovrando giocattoli ma la rete elettrica, strategica per le aziende e i cittadini. Gestirla al risparmio e con costi personali elevatissimi non è e non può essere la soluzione”.



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