Nell’anno accademico 2021-2022 all’Università di Bologna immatricolazioni in crescita del 4,3%

studentessa universita Bologna Alma Mater

Non si arresta l’andamento positivo delle immatricolazioni all’Università di Bologna, che anche per l’anno accademico 2021-2022 – nonostante le incertezze derivanti dalla pandemia di nuovo coronavirus – ha confermato la sua capacità attrattiva, anche se in un quadro nazionale che mostra invece non pochi segni di sofferenza sul fronte universitario.

Alla data del 21 gennaio, infatti, le immatricolazioni all’Alma Mater Studiorum hanno fatto registrare una crescita complessiva del 4,3% rispetto allo scorso anno accademico. Le nuove iscrizioni sono state finora 28.250, per un totale di iscritti e iscritte (dato peraltro passibile di un ulteriore aumento) salito oltre quota 88.600 unità.

Il trend di crescita ha interessato tutti i cicli di studio, anche se con intensità diverse: +5,8% per quanto riguarda le lauree triennali, +0,3% per le lauree magistrali, +11,2% per le lauree a ciclo unico. Diversamente dal passato, le iscrizioni alle lauree triennali sono aumentate più di quelle alle lauree magistrali, che tuttavia hanno confermato una sostanziale tenuta. In aumento gli studenti e le studentesse delle sedi universitarie di Bologna (+5,6%), Cesena (+6,1%), Ravenna (+7,3%) e Rimini (+5,3%), mentre la flessione delle iscrizioni a Forlì può essere ricondotta in misura consistente all’introduzione del numero chiuso per la laurea triennale in sociologia.

Continua a essere rilevante la quota di iscrizioni da fuori regione e dall’estero: sono il 52,7% del totale, a fronte del 51% dello scorso anno accademico. L’incremento è stato significativo anche sul fronte del numero di studenti e studentesse che hanno partecipato alle selezioni per i corsi a numero programmato o con prove di verifica: sono stati in tutto 47.403, contro i 40.612 dell’anno precedente (+16,7%). Notevole anche l’aumento di studenti e studentesse internazionali: +33,7% rispetto all’anno accademico 2020-2021, un dato che conferma per l’ateneo emiliano il primato italiano.

“Sono felice che tante studentesse e tanti studenti abbiano scelto l’Alma Mater, in controtendenza rispetto ai primi segnali a livello nazionale”, ha commentato il rettore Giovanni Molari: “In particolare ci rallegra l’aumento degli immatricolati in arrivo dall’estero e da fuori regione, che sono oggi, insieme, più della metà dei nuovi iscritti. Tutto questo ci sprona a essere sempre più all’altezza della grande fiducia che l’Alma Mater riscuote in Italia e all’estero: è nostro dovere onorare questa fiducia con un impegno sempre più costante sui fronti del diritto allo studio, dei servizi agli studenti, della qualità didattica, dei rapporti con la società e con il mondo del lavoro”.

L’aumento delle immatricolazioni all’Alma Mater va tuttavia in parallelo con la crescita di chi usufruisce di una riduzione o dell’esonero totale delle tasse di iscrizione: nel 2021-2022 potranno avere accesso alle agevolazioni 56.928 tra studenti e studentesse (il 64% del totale), un indicatore in crescita del 10% rispetto allo scorso anno accademico. A poter usufruire dell’esonero totale dei contributi studenteschi saranno 31.458 persone (il 6,8% in più rispetto all’anno accademico 2020-2021).

“Registro con soddisfazione il significativo aumento di coloro che usufruiscono di agevolazioni o esoneri per le contribuzioni studentesche, perché ognuna di queste immatricolazioni è un passo verso la realizzazione dell’art. 34 della nostra Costituzione; contemporaneamente, tuttavia, è un motivo di apprensione per le crescenti difficoltà delle famiglie italiane”.

La soddisfazione per i risultati dell’Università di Bologna, ha concluso il rettore Molari, “non può essere disgiunta da una viva preoccupazione per l’eventuale flessione delle immatricolazioni in Italia, che ci auguriamo sia smentita: sull’orgoglio di rappresentare un ateneo in controtendenza prevale decisamente l’auspicio che l’intero sistema universitario nazionale possa reggere all’urto economico, sociale e psicologico della pandemia. Su questo punto l’Alma Mater dovrà sollecitare la politica nazionale a strategie sempre più democratiche e coraggiose”.