Buone notizie per l’export reggiano: nel primo trimestre del 2021, infatti, il valore delle esportazioni delle imprese della provincia emiliana è tornato sostanzialmente ai livelli pre-Covid. Le vendite oltre frontiera, secondo l’analisi dell’Ufficio studi della Camera di commercio di Reggio sui dati Istat, tra gennaio e marzo hanno infatti fatto segnare un incremento dell’8,5% rispetto allo stesso periodo del 2020, risalendo ai livelli del 2019, con oltre 2,7 miliardi di euro di esportazioni.
In aumento, contemporaneamente, anche le importazioni, che con una crescita su base annua del 14,6% hanno superato nuovamente il miliardo di euro, attestandosi a poco più di 1,1 miliardi. Con questi dati il territorio reggiano è risalito al 12° posto nella graduatoria delle province italiane per valore di merce esportata.
Le esportazioni destinate all’Europa, che acquista oltre il 70% dei prodotti “made in Reggio Emilia”, sono aumentate del 6,1% passando da poco più di 1,8 miliardi del periodo gennaio-marzo 2020 ai quasi due miliardi dello stesso trimestre di quest’anno. Germania e Francia, i paesi principali acquirenti, hanno fatto registrare un incremento degli acquisti dalla provincia reggiana rispettivamente dell’8,6% (raggiungendo quasi 377 milioni) e del 15,2% (366,7 milioni).
Hanno poi superato i 353 milioni (+6,4%) le esportazioni reggiane verso l’America, trainate dal +5,8% delle vendite con destinazione Stati Uniti, che con un controvalore di 239 milioni si sono confermati al terzo posto della graduatoria dei principali paesi acquirenti.
Sono in crescita, però, anche le vendite oltre frontiera destinate al continente asiatico, che hanno raggiunto i 275 milioni, con un incremento del 20,5% rispetto al primo trimestre del 2020. Il trend è stato decisamente influenzato dall’aumento importante (+67,3%) del valore delle merci destinate alla Cina, paese che – con i suoi 104 mlioni – ha acquistato più di un terzo dei prodotti reggiani diretti in Asia.
Tra i settori leader dell’economia reggiana spicca la metalmeccanica, che aveva risentito in misura maggiore di altri dell’andamento congiunturale negativo dovuto alla pandemia di nuovo coronavirus ma che ha visto un incremento della produzione associato a una crescita dell’export del 12,9%, che ha portato il comparto (che rappresenta oltre la metà delle esportazioni provinciali) a vendere all’estero merce per poco più di 1,1 miliardi.
Positivo anche il trend di altri settori portanti dell’economia reggiana: +28% per il comparto della metallurgia (370 milioni), +1,6% per la ceramica (274,2 milioni), +0,8% per la filiera agroalimentare. Ancora in sofferenza, invece, il sistema moda, che ha lasciato sul campo il 10,9% rispetto allo scorso inizio d’anno.
Soddisfatto il commissario straordinario della Camera di commercio reggiana Stefano Landi: “I dati che ci arrivano, unitamente alle recenti notizie sugli importanti investimenti che verranno effettuati nel nostro territorio, al buon andamento della campagna vaccinale e non da ultimo alle ingenti risorse previste nel Pnrr, ci fanno guardare con maggiore ottimismo alle possibilità di ripresa che si stanno delineando e che per parte nostra stiamo consolidando con diverse azioni e risorse significative (700.000 euro destinati al solo export in otto mesi) per qualificare ulteriormente le modalità di relazione delle imprese con i mercati internazionali, ampliando in contemporanea anche il numero delle imprese impegnate in processi di internazionalizzazione”.
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Hanno perso.La liberazione è vvina
si certo, infatti adesso cella diventerà meta turistica di alto livello....
Ma a nessuno ha infastidito la sorridente e gioiosa presenza del Sindaco e dell'Assessore Bonvicini all'abbattimento di quel monumento dello spreco di risorse pubbliche e […]