Nel primo semestre 2025 ancora in calo l’export reggiano: -1,8%

industria manifatturiera produzione fatturato export – P

L’andamento negativo si è attenuato nel secondo trimestre dell’anno, ma al 30 giugno il bilancio dell’export reggiano rimane comunque peggiore rispetto alla prima metà del 2024.

Come hanno evidenziato le analisi della Camera di commercio dell’Emilia, infatti, dopo il -3,8% registrato a fine marzo il primo semestre del 2025 si è chiuso a quota 6,6 miliardi di euro di esportazioni, con un calo dell’1,8% rispetto ai valori dell’anno precedente.

Nonostante il contemporaneo aumento delle importazioni (+8,1%), il saldo commerciale – ovvero la differenza tra export e import – resta comunque decisamente positivo, con un dato di +3,4 miliardi.

Il calo delle esportazioni reggiane (un dato non distante da quello dell’Emilia-Romagna, che nello stesso semestre ha fatto segnare -1,4%) è del tutto ascrivibile al comparto manifatturiero, che rappresenta la quasi totalità dell’export reggiano, con 6,5 miliardi di euro di controvalore.

Il calo, in questo segmento, è stato dell’1,9%, con macchinari e apparecchi in decisa flessione (-6,1% e un valore complessivo delle esportazioni di 2,3 miliardi, 154 milioni in meno rispetto al primo semestre del 2024) ma con significative difficoltà anche per i prodotti in metallo (-5,4%, 39 milioni in meno rispetto ai 731 milioni del giugno dello scorso anno).

In controtendenza, invece, il tessile-abbigliamento, che ha fatto segnare un aumento delle esportazioni del 7,1% (1,244 miliardi), e il comparto alimentare, dove il valore dell’export è salito del 3,5% (427 milioni).

A livello geografico si è registrata una certa fragilità relativa all’Europa, che rappresenta la prima area di riferimento per il sistema produttivo reggiano, con una quota del 72% sul totale delle esportazioni provinciali. Nel Vecchio Continente è stato registrato un calo dello 0,6%, per un valore complessivo dell’export che si è attestato a 4,7 miliardi di euro: in ribasso sia il flusso verso la Germania (-2,6), primo Paese di riferimento, con un valore di 890 milioni, che quello verso la Francia (-4,9%), secondo Paese in graduatoria (765 milioni); cali che non sono stati compensati dai pur rilevanti aumenti dei flussi verso la Spagna (+5%) e la Polonia (+18,9%), che insieme “assorbono” 755 milioni di euro di esportazioni reggiane.

In forte rallentamento, come ampiamente prevedibile, anche le esportazioni verso gli Stati Uniti: i 723 milioni totali di controvalore sono 55 in meno rispetto al giugno del 2024, anche se il -7% del primo semestre ha rappresentato comunque un parziale recupero rispetto al ben peggiore -13% del primo trimestre dell’anno.

A livello di continenti, solo l’Africa (+2,2%, con un valore totale dell’export reggiano di 189 milioni) e l’Oceania (+7,1%, 112 milioni) hanno fatto segnare un aumento; non così l’Asia (-6,1%), trascinata a fondo dal forte calo dell’export reggiano verso la Cina (-21,3%).

Il primo semestre del 2025, ha riassunto il presidente della Camera di commercio dell’Emilia Stefano Landi, “ha evidenziato, ancora una volta, le difficoltà che sta vivendo il nostro sistema imprenditoriale negli scambi con l’estero. Nonostante la riduzione dei cali che avevamo scontato alla fine del primo trimestre, i nostri principali Paesi di riferimento in Europa scontano stagnazioni economiche e arretramenti piuttosto evidenti, mentre restano aperti tutti i timori sulle esportazioni verso gli Stati Uniti; qui l’andamento molto pesante del primo trimestre (-13%) è stato in parte recuperato su base semestrale, ma è evidente che non bastano gli sforzi delle imprese per generare condizioni tali da determinare un’inversione di tendenza”.



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