L’Emilia a Draghi: serve un cambio di passo

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Scrive il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini: “Campagna vaccinale di massa, ulteriormente estesa con l’obbligo per gli over 50 per continuare a salvaguardare la salute delle persone e le strutture ospedaliere, dove tre ricoverati su quattro nelle terapie intensive non sono vaccinati, nonostante siano un decimo rispetto ai vaccinati tra la popolazione over 12 anni. Strumenti come il green pass, prima base poi rinforzato, insieme alle misure di igiene e prevenzione. La linea del rigore che permette al Paese di mantenere aperte scuole e università, luoghi di lavoro, servizi, spazi culturali.

Socialità, pur col giusto rispetto delle regole di sicurezza, e non chiusure, perché oggi rispetto a un anno fa i vaccini fanno la differenza.
Il Governo sta facendo bene. In questi mesi ha più volte aperto la strada in Europa con le sue decisioni e il presidente Draghi ha sottolineato ieri in conferenza stampa la volontà di non tornare indietro, a partire dalla scuola in presenza.

Per questo, di fronte al virus che muta, al boom di nuovi contagi che registriamo ogni giorno e che, secondo gli esperti, continuerà nelle prossime settimane fino al nuovo picco pandemico, ritengo si debba ora lavorare a un cambio di passo nella gestione dell’emergenza sanitaria.

Destinando tutte le risorse necessarie, economiche e professionali, alle Regioni per il contrasto alla pandemia e per l’accelerazione nella vaccinazione di massa, procedendo anche a una drastica semplificazione amministrativa per la gestione del fine quarantena e fine isolamento, oggi troppo complicata da gestire e, per i cittadini, da capire.

Occorre poi più personale da utilizzare nel tracciamento, per renderlo sostanzialmente possibile e lo stiamo chiedendo invano al Governo da mesi. Così come andrebbero rapidamente rivisti i parametri di classificazione dei ricoveri ospedalieri: oggi un paziente ricoverato per una qualsiasi patologia se risulta in seguito positivo, anche se privo di sintomi da COVID, viene registrato come ricovero Covid, quando la ragione dell’ingresso in ospedale è tutt’altra. Si tratta di un parametro fondamentale, dal quale dipendono i colori delle regioni e quindi l’adozione di restrizioni o meno, con nuove chiusure, esattamente il contrario della linea decisa dal Governo e ribadita dal presidente Draghi.

Siamo in fase del tutto nuova, occorre dunque aggiornare gli strumenti anti-Covid. Grazie ai vaccini è possibile tenere insieme lotta al virus, aperture e rafforzamento della ripresa economica, che vuol dire sopra ogni cosa lavoro. Per farlo, serve un ulteriore passo avanti, insieme: Governo e territori, col supporto della comunità scientifica”.