“Da settembre quasi 82mila studenti emiliano-romagnoli non troveranno spazio nelle aule, per i limiti imposti dal governo. Si tratta di una prospettiva inconcepibile e inaccettabile, contro la quale chiediamo alla Giunta regionale un impegno immediato, anche per il tramite della Conferenza Stato-Regioni, affinché sul nostro territorio possano essere utilizzati per gli insegnamenti anche gli spazi non utilizzati dalle scuole paritarie”. Così il capogruppo regionale della Lega E-R, Matteo Rancan, in un’interrogazione alla Giunta nella quale ribadisce come “un paese nasce nelle aule di scuola e un cittadino si crea sui banchi, mentre siede a fianco del suo compagno, e impara fin da piccolo non solo il sapere della scuola, non solo una lingua comune, ma soprattutto impara a convivere in una società civile. La scuola è lo strumento principale che la nostra democrazia si è data per garantire la vera uguaglianza di diritti e di possibilità di tutti i cittadini. Distruggerla significa distruggere le basi della nostra civiltà” conclude il capogruppo del Carroccio.
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In questi "tavoli" si rappresentano situazioni che non corrispondono alla realtà, ma di che parlano!?
Tra amore e masochismo. Tra amore e masochismo c'è un sottile confine che separa la felicità dal dolore. Non so quando ho varcato quella linea, ma so che l'hai varcata
Ti adoro Romagna Mia. Non mollare ce la farai!