(TILANCIO) – Una commessa milionaria in Ucraina sfumata a causa della guerra in corso. È quanto accaduto ad Alfeo Carretti, Ceo di Atlantic Man, azienda di Castelnovo di Sotto: “Si trattava di un’opportunità sulla quale lavoravamo da mesi, e quasi in dirittura d’arrivo è scoppiato il conflitto. Era un plus al nostro attuale fatturato, fortunatamente. Confidiamo sia solo un fatto temporaneo”.
“Sono pronto a offrire lavoro ai rifugiati ucraini presso la mia azienda”, ha aggiunto Carretti, che nella sua pianta organica conta già un cittadino russo e uno ucraino. “Stiamo risentendo molto dello scoppio della guerra sotto il punto di vista economico e logistico, senza dimenticare che non siamo ancora usciti dall’altra guerra: il coronavirus. Andiamo però avanti, e sono pronto a offrire lavoro ai rifugiati“.
Atlantic Man ha una forte vocazione internazionale: esporta i propri prodotti verso 68 paesi stranieri, e più del 50% dell’intero fatturato dell’azienda proviene proprio dai mercati esteri, con punte che toccano l’80% in settori specifici. La produzione industriale di Atlantic Man, fondata nel 1982, si focalizza e diversifica su tre settori: sistemi di serraggio per il primo impianto e la grande distribuzione, macchine e sistemi automatici per il settore dell’orto-florovivaismo, tubi flessibili in pvc.
Il conflitto, peraltro, è sopraggiunto in un momento storico in cui la situazione per il mondo dell’industria era già complicata a causa dell’innalzamento dei prezzi delle materie prime, dei combustibili e dell’energia.
Non tutti i trend, però, sono negativi: “Nonostante i notevoli rincari, stiamo rilevando come il mercato si presenti, per numero di domande arrivate, su di giri: riceviamo in continuazione massicce richieste per quanto riguarda il nostro core business“, ha sottolineato Carretti: “La situazione che stiamo vivendo è estremamente complessa, e personalmente non ho mai assistito a nulla del genere. Nonostante questo tutti noi dell’azienda continuiamo a credere che il mondo è grande e che la strada dell’export (come dell’internazionalizzazione) sia l’unica via maestra da percorrere; noi lo stiamo facendo da sempre pur operando su mercati fino ad oggi di nicchia, ma con importanti segnali di crescita nel futuro. Anche aver diversificato e investito nell’export in tutti i continenti ci ha sempre messo al riparo da situazioni o crisi straordinarie, a volte solo localizzate in determinati paesi”.
Atlantic Man, che è una delle aziende associate a Unindustria Reggio Emilia, investe molto anche in ricerca e sviluppo, e negli anni ha depositato numerosi brevetti. Il fatturato supera i 4 milioni di euro, con 27 addetti nella sede principale. L’azienda castelnovese opera in quasi tutto il pianeta: dai paesi che si affacciano sul Mediterraneo (area in cui, a livello geografico e orografico, il settore dell’orto-florovivaismo per la produzione di piantine trova le sue migliori condizioni) a quelli europei, fino all’Africa centrale e alle Americhe. “Crediamo in un futuro di crescita, verso nuovi mercati“, ha concluso Carretti. (TILANCIO)







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Custodisco, eredità di mio padre, la collezione quasi completa de "Il quaderno dell'attivista" pubblicazione del Partito Comunista Italiano degli anni quaranta e cinquanta dedicata ai
Attivista = semper mej che lavorer….
Giano bifronte... ipocrisia al top!