L’appello del Fai: la villa di Giuseppe Verdi non è più visitabile. Va salvata

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Villa Verdi a Sant’Agata di Villanova sull’Arda, dimora di Giuseppe Verdi per più di cinquant’anni, dallo scorso 1° novembre non è più visitabile. Il luogo di vita e di lavoro del grande compositore sarà messo all’asta.

Il FAI Emilia Romagna si unisce alle tante voci che si sono levate in queste settimane dalle Istituzioni e dal mondo della musica e della cultura in generale, per sostenere la necessità di dare un futuro di fruizione a Villa Verdi, rendendola un patrimonio pubblico.

Votare Villa Verdi come “Luogo del Cuore” può essere l’occasione per valorizzare al meglio un luogo di tale importanza storico-artistica.

I Luoghi del Cuore è una campagna nazionale per i luoghi italiani da non dimenticare, promossa dal FAI in collaborazione con Intesa Sanpaolo. È il più importante progetto italiano di sensibilizzazione sul valore del nostro patrimonio che permette ai cittadini di segnalare al FAI attraverso un censimento biennale i luoghi da non dimenticare. Dopo il censimento il FAI sostiene una selezione di progetti promossi dai territori a favore dei luoghi che hanno raggiunto una soglia minima di voti.

“Villa Verdi è la dimora che Giuseppe Verdi scelse per trovare la pace e la tranquillità necessarie per poter comporre le sue opere. – ha commentato la Presidente regionale FAI Emilia Romagna Carla Di Francesco – Qui visse per più di 50 anni e tutto è rimasto immutato. Chi visita questo luogo si sente trasportato nell’800 ed è come se Verdi potesse comparire da un momento all’altro. Questo luogo è destinato a chiudere, dal mese di novembre 2022. Aiutiamo a dare attenzione a questo posto: un museo che chiude è una sconfitta dell’umanità intera.”

Il censimento 2022 sarà aperto fino al 15 dicembre: la partecipazione è libera e gratuita e si possono votare tutti i luoghi che si desidera. Nei suoi vent’anni di vita, “I Luoghi del Cuore” ha raccolto quasi 10 milioni di voti a favore di più di 39.000 Beni di valore storico-artistico e naturalistico in tutta Italia, nello spirito della “Convenzione di Faro” (2005), Convenzione quadro del Consiglio d’Europa sul valore dell’eredità culturale per la società e si è affermato come uno dei principali progetti italiani di valenza non solo culturale, ma anche civile e sociale.