Centri storici, rigenerazione è legge

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Approvato il provvedimento per armonizzare le norme del superbonus edilizio con la legislazione regionale. Numerose critiche sulla compressione dei tempi di lavoro, l’abrogazione degli articoli inerenti la legge urbanistica regionale, le misure per accelerare l’istruttoria dei condoni edilizi pendenti e la riqualificazione delle strutture alberghiere

Un testo normativo per recepire e uniformare la legislazione regionale a quanto disposto dal Decreto Legge “semplificazioni” emanato dal governo il 16 luglio e convertito in legge nello scorso settembre. Si tratta del superbonus 110% con cui si propone di rinnovare e riqualificare energeticamente il patrimonio edilizio privato e, contestualmente, fare da sprone per un settore economico in grande sofferenza.

Il progetto di legge, proposto dalla Giunta, si muove su molteplici direttrici. Si va dalla rivisitazione della definizione per gli interventi sul patrimonio edilizio esistente (quali ad esempio manutenzione straordinaria, distanza tra edifici, demolizione-ricostruzione e requisiti igienico-sanitari) alla semplificazione, su tempistica e certezza dei titoli abitativi, alla valutazione dello stato legittimo (accertamento delle tolleranze costruttive).

Per il relatore di maggioranza Andrea Costa (Pd) l’obiettivo di creare un contesto normativo “più favorevole, equo e certo per cogliere le potenzialità del superbonus è stato raggiunto. La Legge si muove in particolare su 3 ambiti: lo snellimento delle procedure, il confine degli interventi consentiti e la soluzione di tutte quelle istruttorie aperte da tempo”. Per il consigliere reggiano l’importanza del superbonus può essere meglio compresa solo se si pensa che degli oltre 12 milioni di edifici residenziali del nostro Paese, oltre il 60% è stato costruito prima della prima legge nazionale sul risparmio energetico del 1976. “Da ciò -prosegue il relatore di maggioranza- si comprende quanto questo patrimonio edilizio sia energivoro e impattante sull’ambiente, soprattutto in tema di produzione di gas serra e polveri sottili”. Per l’esponente Pd, poi, questa legge non solo rappresenta un importante incentivo economico per l’intero settore immobiliare, ma “significa anche un miglioramento delle nostre città e, conseguentemente, della vita di ciascuno di noi”.

Il relatore di minoranza Massimiliano Pompignoli (Lega), invece, stigmatizza come la maggioranza “nell’ambito di un percorso di lavoro molto ravvicinato, ha comunque bocciato tutte le proposte emendative avanzate dalle opposizioni”. Nonostante l’ambito della legge estremamente tecnico, l’esponente leghista denuncia come la volontà di semplificazione “rimanga prevalentemente sulla carta e non trovi corrispondenza nella realtà”. Pompignoli si sofferma poi sulle mancanze di questo provvedimento: “è del tutto mancante un chiaro riferimento alla legge 19 del 2008 sulla riduzione del rischio sismico”. Ulteriore mancanza denunciata dall’esponente leghista è poi quella relativa alla legge urbanistica: “in sede di Commissione ci hanno assicurato che tale legge sarà sottoposta ad adeguata revisione, ma ad oggi non abbiamo notizie più precise”. Per il relatore di minoranza, il tema delle regole certe e univoche in questo momento è poi del tutto mancante. “Anche per questi motivi -conclude Pompignoli- noi oggi siamo chiamati a votare un provvedimento che dovrà essere sottoposto a numerose modifiche in corso d’opera, soprattutto per quanto concerne l’asseverazione dello stato legittimo degli immobili, tanto che questa attività tecnica non è ancora iniziata”.

Il dibattito.

Marco Lisei prima, Giancarlo Tagliaferri (Fdi) poi, hanno criticato la scelta di abrogare l’articolo 32 dal testo di legge. “Una manina ha sfilato due articoli importanti dal testo di legge”, sottolinea il capogruppo di Fratelli d’Italia Lisei, che aggiunge: “C’è qualcuno che vuole che tutto rimanga così come è. Questo progetto di legge guardava nella direzione giusta, la semplificazione, ma non ha raggiunto l’obiettivo. Era l’occasione per effettuare un intervento complessivo che poteva davvero cambiare quelle che oggi sono una serie di procedure burocratiche che gravano sui cittadini”. Anche Tagliaferri parla di “occasione mancata” rimarcando che la scelta di abrogare l’articolo 32 “snatura di fatto questo provvedimento. Le tensioni pesanti all’interno della maggioranza hanno imposto questo intervento in extremis”.

Silvia Piccinini del Movimento 5 stelle critica i tempi troppo brevi con cui si è arrivati a portare la legge in Aula: “Dieci giorni per deliberare un testo di tale portata sono troppo pochi, si toccano temi sensibili come il permesso di costruire in convenzione, le misure per accelerare l’istruttoria dei condoni edilizi pendenti e il superbonus.” Quest’ultimo, per la pentastellata, sarà un volano per l’edilizia e per l’ambiente, “però con il comma 6 dell’articolo 6 la Giunta permetterà indirettamente di usufruire di questa misure anche in presenza di abusi edilizi e senza l’obbligo di sanarli. Inaccettabile.”

Stefania Bondavalli (Lista Bonaccini) evidenzia come in passato, quando si parlava di processi urbanistici, ciò coincidesse con l’espansione del territorio urbano. “Con la legge regionale urbanistica del 2017 -chiarisce la consigliera reggiana- è stato introdotto il tema della rigenerazione senza ulteriore consumo di territorio. Questa legge si muove esattamente in quella direzione e contestualmente introduce un’importante azione di semplificazione oltre che rappresentare un notevole impulso per l’economia e in particolare del lavoro”.

Igor Taruffi (ER Coraggiosa) non nasconde come i tempi per l’esame della proposta della Giunta siano particolarmente serrati, dal momento che sono diverse le norme di grande importanza e delicatezza che vengono affrontate in questo provvedimento. “Per quanto riguarda la legge urbanistica regionale -chiarisce Taruffi- non credo sia corretto parlare di tensioni nella maggioranza. Non è un segreto che già nel 2017 una parte dell’allora maggioranza fece valutazioni differenti su quella legge urbanistica e ora come allora una parte di questa maggioranza ha idee differenti su quel provvedimento. Dal momento che il rimando alla legge del 2017 era del tutto secondario, credo che abbia fatto bene la Giunta a proporre lo stralcio per poi affrontare separatamente la legge urbanistica, che crediamo debba essere rivista e, in alcune parti, modificata”.

Giuseppe Paruolo del Partito democratico rimarca come l’efficientamento energetico delle abitazioni sia una priorità assoluta “per risparmiare risorse ed energia, soprattutto in Pianura Padana che è tra i luoghi più inquinati a causa delle polveri sottili”. Altra priorità, secondo il consigliere dem, è l’adeguamento sismico degli edifici, “perché non possiamo dimenticare che viviamo in un territorio a rischio sismico”. Per Paruolo è fondamentale che la “semplificazione della normativa sia effettiva e a beneficio dei cittadini.”

Per Silvia Zamboni di Europa Verde il bonus è uno “strumento straordinario” per finanziare gli investimenti dei privati in materia di efficientamento e per dare respiro al settore edilizio fortemente in crisi: “Questo di mettere in moto l’economia del territorio è un valore aggiunto”. Per la consigliera è giusto, poi, intervenire contro il consumo di suolo, valutando con attenzione gli effetti della legge urbanistica, e prestare attenzione al tema della semplificazione, “che non deve permettere di sanare gravi abusi edilizi”.

Duro scambio tra Michele Facci (Lega), Igor Taruffi (ER Coraggiosa) e Silvia Zamboni (Europa verde). Il leghista infatti critica duramente la scelta di stralciare gli articoli 30 e 32 dal testo di legge: “Avete ricattato l’assessore- afferma- costringendola a stralciare i due articoli. Prendo atto che intorno a questo provvedimento assistiamo a uno scontro nella maggioranza. State arretrando su una parte importante del pdl e questa è una clamorosa espressione di debolezza. Così non diamo le risposte giuste alle indicazioni che arrivano dai territori”. Parole a cui replica Taruffi: “C’è stata una normale discussione sul merito. L’espressione ricatto non può essere accolta perché è del tutto fuori da ogni logica. Abbiamo ripetuto oggi quello che diciamo da anni. Non è una sorpresa”. Mentre Zamboni rimarca: “I due articoli potevano essere eliminati perché non incidono sulle finalità del provvedimento. Noi oggi non abbiamo squadernato alcuna novità. Abbiamo riportato all’attenzione una differenziazione che già c’era. Nessun ricatto”.

La leghista Maura Catellani (Lega) specifica: “Questo è un progetto di legge molto tecnico e non c’entrano niente le sensibilità. Questo progetto di legge è stato stravolto. Non si può rimettere in discussione tutto quanto l’impianto una volta che il testo arriva in Aula”.

Per Simone Pelloni (Lega) “sulla questione degli emendamenti si registra quanto gli accordi politici iniziali siano stati disattesi”. Per il consigliere, infatti, la decisione di arrivare a stralciare l’articolo sul permesso di costruire in convenzione “non solo è uno stravolgimento della legge così come era stata presentata, ma creerà problemi anche dal punto di vista ambientale alle varie amministrazioni comunali”. Per Pelloni, dopo uno stralcio di tale portata “si sarebbe dovuto procedere a una nuova udienza conoscitiva per recepire il parere dei vari portatori di interesse”.

Prima dell’esame dell’articolato e dei numerosi emendamenti interviene l’Assessore alla montagna, aree interne, programmazione territoriale, pari opportunità Barbara Lori che si dichiara soddisfatta del grande lavoro svolto dalla Commissione e dall’Aula, che ricalca l’analoga attività svolta dal Parlamento su un tema in costante evoluzione. Sulle accuse di un iter particolarmente compresso, Lori risponde parlando di assunzione di responsabilità. “Ci siamo presi la responsabilità – precisa l’Assessore- di procedere con un testo di armonizzazione immediatamente dopo l’approvazione della legge per garantire il massimo vantaggio ai nostri concittadini e a tutti i soggetti portatori di interessi su questa materia quando sembrava che il superbonus non avesse proroghe”. Rispetto allo stralcio dell’art. 32, Lori conferma di aver eliminato una parte non direttamente interessata dal provvedimento nazionale e comunque -conclude- “sia questa legge che quella urbanistica, abbisogneranno di un adeguato monitoraggio e accompagnamento per verificare i mutamenti nel contesto generale e il raggiungimento degli obiettivi prefissati”.

Dopo la sospensione della giornata di martedì 22 per la sessione di Bilancio, l’esame dell’articolato prosegue con diversi spunti polemici e inviti al rinvio del progetto di legge da parte delle minoranze. Michele Barcaiuolo (Fratelli d’Italia) parla di situazione kafkiana determinata da “crescenti polemiche e dichiarazioni stampa per un progetto che, rispetto alla versione presentata in Commissione, ha già subito e subirà pesanti abrogazioni, stravolgendo il senso del provvedimento originario”. Barcaiuolo spiega questa situazione con un “vero e proprio ricatto politico attuato dall’ala sinistra della maggioranza nei confronti del Presidente Bonaccini e che costringerà la maggioranza a votare contro ad articoli già presentati e approvati in Commissione”.

Lo stesso relatore di minoranza Massimiliano Pompignoli (Lega) invita, in diverse occasioni, al rinvio della legge, asserendo “evidenti discordanze nelle dichiarazioni rese alla stampa dall’Assessore Lori e del Presidente Bonaccini, che testimoniano un problema di comprensione delle norme presentate all’inizio dell’iter legislativo”.

La capogruppo del Partito democratico Marcella Zappaterra, in risposta alle diverse sollecitazioni emerse nel corso del dibattitto, chiarisce che “riqualificare sismicamente ed energeticamente gli immobili era ed è una priorità. L’iter particolarmente condensato della legge era finalizzato a offrire ai nostri concittadini la possibilità di accedere nel più breve tempo possibile all’ecobonus nazionale, ben prima che arrivasse la notizia della proroga”. La consigliera dem, annunciando il voto contrario agli articoli 31, 32 e 33, sottolinea che “con questa modalità inconsueta abbiamo deciso di porci al di sopra di ogni sospetto o strumentalizzazione. Su articoli, comunque corretti ma non capiti, abbiamo deciso di ottemperare alla richiesta del Presidente Bonaccini di scorporare tutti gli elementi non direttamente coinvolti dall’ecobonus per evitare ogni tipo di polemica. Nel momento in cui la Giunta rivedrà quei contenuti in maniera organica, chiara e trasparente, non mancheremo di affrontarli”.

Il sottosegretario alla Presidenza della Giunta Davide Baruffi interveniene nella discussione sottolineando la valenza di un progetto di legge che, nonostante le parti espunte, “non perde il suo equilibrio, dando una risposta importante a tutti i cittadini emiliano-romagnoli”. Al di là della dialettica d’aula, Baruffi difende le scelte procedurali compiute “perché non c’erano i tempi per il ritiro e la riproposizione in Commissione. L’appello del Presidente Bonaccini è dettato dall’urgenza di questa legge. Per quanto riguarda le parti stralciate, potranno essere correttamente affrontate con un adeguato percorso di approfondimento in Commissione e in Aula perché non sarebbe stato corretto accelerare su norme che potevano essere fraintese”.

Particolarmente duro il giudizio del Capogruppo della Lega Matteo Rancan, che boccia su tutta la linea gli atteggiamenti tenuti dalla maggioranza “sull’intero percorso del disegno di legge. Solidarizzo con l’Assessore Lori per come è stata trattata in questi giorni e rilevo come il Presidente Bonaccini abbia fatto affermazioni sprezzanti stamattina nei confronti del collega Pompignoli, evitando, però, ogni forma di confronto con l’Assemblea oggi pomeriggio”.

Particolarmente polemico in chiusura di lavori anche il relatore di minoranza Massimiliano Pompignoli (Lega), che adombra la possibilità che possa arrivare una mozione di sfiducia per l’Assessore Lori vedendo come è stato stravolto il disegno di legge proposto originariamente.

Le posizioni espresse durante l’esame dell’articolato di legge sono ribadite anche in dichiarazione di voto dai vari gruppi politici. Europa Verde con Silvia Zamboni difende “la bontà di questo pdl” che punta a rigenerare gli edifici per migliorarne l’efficienza energetica. Barcaiuolo (Fdi), invece, mette l’accento sulla “brutta pagina che si è scritta” durante la votazione del pdl in Assemblea, mentre Igor Taruffi (ER Coraggiosa) attacca le destre ree di opporsi “sempre” a progetti di legge che puntano all’efficientamento energetico: “Dite sempre no per una scusa o per un’altra”, chiosa. Il relatore di maggioranza Andrea Costa (Pd) ricorda che, “da domani, i cittadini che abitano in questa regione potranno usufruire del bonus 110%”, mentre Silvia Piccinini (M5S) mette in evidenza che “tutte le nostre richieste sono state accolte” e per questo si dichiara “soddisfatta”.

Sul progetto di legge sulla rigenerazione urbana sono stati presentati 25 emendamenti (i gruppi proponenti sono Partito democratico, Movimento 5 Stelle, Lega, Fratelli d’Italia e Rete Civica) dei quali 21 sono stati bocciati o ritirate, mentre 4 sono stati accolti.

Quattro, infine, gli ordini del giorno collegati a questa legge tutti approvati. Nel primo, presentato dal relatore di maggioranza Andrea Costa e sottoscritto anche dai colleghi Giulia Pigoni (Lista Bonaccini), Igor Taruffi (ER Coraggiosa), Francesca Marchetti, Nadia Rossi e Marcella Zappaterra (Pd), viene richiesta la proroga del superbonus; in un secondo document,o a prima firma Antonio Mumolo (Pd) e sottoscritto dai colleghi Francesca Marchetti, Nadia Rossi, Marcella Zappaterra (Pd), Igor Taruffi (ER Coraggiosa), Giulia Pigoni (Lista Bonaccini) e dal capogruppo di Fratelli d’Italia Marco Lisei, si impegna la Giunta a incentivare lo strumento delle “white list” e promuovere l’elenco di merito degli operatori del settore edile. Il terzo documento di indirizzo, presentato da Marco Mastacchi (Rete civica) e Fabio Rainieri (Lega), richiede procedure semplificate per la costruzione di fabbricati rurali di modeste dimensioni destinati all’uso agricolo da parte di piccole aziende del settore. Nell’ultimo ordine del giorno, proposto da Silvia Piccinini (M5S), infine, si sollecita la promozione di progetti di digitalizzazione degli archivi storici inerenti l’edilizia soprattutto per gli anni antecedenti al 1967 e la relativa integrazione con la piattaforma telematica regionale in corso di creazione.