La sezione regionale di controllo della Corte dei Conti ha promosso il rendiconto 2019 della Regione Emilia-Romagna, che ha chiuso il 2019 con un saldo di competenza positivo tra entrate e spese di 440 milioni di euro, rispettando i vincoli del pareggio di bilancio e riducendo il debito di altri 41 milioni (oltre 236 milioni in cinque anni, pari a -32,5% dall’inizio della legislatura, passando dai 726 milioni del 2014 ai 490 del 2019) – uno dei livelli di debito pro-capite più basso tra le regioni italiane.
Il tutto senza alzare le tasse per cittadini e imprese (anzi, la pressione fiscale nell’ultimo quinquennio si è ridotta dal 6,62% del 2015 al 6,30% nel rapporto tra entrate tributarie e Pil regionale) e con misure come l’abolizione dei superticket sanitari (per un risparmio per i cittadini superiore ai 30 milioni annui) e lo stanziamento di fondi (36 milioni nel triennio 2019-2021) per tagliare l’Irap alle aziende dei comuni montani, azzerandola per tre anni a quelle nuove, riqualificando la spesa senza intaccare la qualità dei servizi.
La spending review effettuata grazie al ricorso al mercato elettronico per acquisire beni e servizi nella pubblica amministrazione attraverso la centrale unica regionale degli acquisti, l’Agenzia IntercentER, ha portato dal 2016 a 550 milioni risparmiati solo nella sanità regionale, fondi che sono stati reinvestiti in edilizia ospedaliera, realizzazione di Case della salute e potenziamento degli organici, con oltre 10mila assunzioni e stabilizzazioni di medici, infermieri e operatori sanitari.
L’udienza pubblica, presieduta dal presidente della sezione regionale per l’Emilia-Romagna Marco Pieroni, si è tenuta martedì 21 luglio a Bologna nella sala polivalente “Guido Fanti” dell’Assemblea legislativa regionale con la requisitoria del procuratore regionale Carlo Alberto Manfredi Selvaggi, alla presenza della presidente dell’assemblea legislativa Emma Petitti e dell’assessore regionale al bilancio Paolo Calvano – in rappresentanza del presidente Stefano Bonaccini.
Confermata, in attesa del giudizio della Corte Costituzionale, l’eccezione sollevata nel giudizio del 2019 su una parte della legge regionale n. 58 del 14 dicembre 1982 sull’omogeneizzazione del trattamento previdenziale del personale regionale, abrogata dalla Regione con la legge regionale n. 2 del 30 aprile 2015.
Rispetto alla gestione del bilancio, scorrendo la relazione della sezione regionale della Corte dei Conti un profilo di efficacia viene sancito dal rispetto dei vincoli di contenimento della spesa regionale relativamente a voci come spese di rappresentanza, missioni, locazioni passive, noleggio autovetture e incarichi di consulenza.
La solidità del bilancio regionale è resa evidente, oltre che dalla disponibilità di cassa, anche dall’ammontare complessivo delle risorse accantonate, pari a oltre 356 milioni di fondi utilizzati per la gestione corrente, a partire dal pagamento dei fornitori nei tempi previsti. Bene anche l’indice di tempestività dei pagamenti delle fatture per transazioni commerciali: la Corte ha attestato non solo il rispetto medio dei tempi previsti, ma anche un ulteriore miglioramento dei risultati conseguiti nel 2019 (12,44 giorni in meno rispetto ai 30 massimi fissati per legge).
In riferimento alla gestione del personale, la Corte dei conti ha sottolineato come nel corso dell’esercizio 2018 – seguendo le indicazioni previste in sede di parifica 2017 – la Regione abbia adeguato il proprio ordinamento in merito all’inquadramento dei direttori generali e di tutti i dirigenti a tempo determinato in dotazione organica, ma soprattutto come abbia completato il primo stralcio del proprio piano per il superamento del precariato, provvedendo a stabilizzare oltre 90 dipendenti a tempo determinato, e come abbia adottato il Piano triennale dei fabbisogni di personale che permetterà di completare l’operazione, oltre ad avviare una stagione concorsuale che porterà all’ingresso in Regione di oltre 1.200 nuove persone.
Il rispetto degli obiettivi di finanza pubblica ha comportato per le regioni anche l’impegno a realizzare maggiori investimenti (rispetto al 2018) per oltre 68 milioni di euro.
Ultimi commenti
peccato privarsi di cosi' tanta bellezza...lo Skyline di Cella non sara' mai piu' come prima.
Ma il Sindaco è la Giunta, non pensano a ridurre la spesa della complessa macchina comunale, lo stipendiopolo comunale è stato classificato come la maggior
Stato di abbandono? Io direi più atti di vandalismo...