All’inizio di luglio un gruppo misto composto da insegnanti ed educatrici di un network di scuole private di Russia e Ucraina si è incontrato al centro internazionale Loris Malaguzzi di Reggio per un momento di riflessione, approfondimento e dialogo sul Reggio Emilia Approach e sull’educazione alla pace e alla libertà, lavorando con il personale di Reggio Children sui temi della qualità delle proposte educative e visitando gli atelier reggiani.
Il viaggio di studio è stato organizzato dalla comunità Seeds Educator Community, che riunisce insegnanti di lingua russa di diversi paesi: Russia, Ucraina, Bielorussia, Armenia, Georgia, Kazakistan, Uzbekistan e altri ancora.
L’investimento che Ucraina e Russia dovranno fare nei prossimi anni sulle politiche per la prima infanzia sarà molto ingente, per diverse ragioni. Per questo motivo Reggio Children si è proposta di lavorare, in futuro, alla ricostruzione dei sistemi educativi nei contesti di crisi. In particolare, dopo questa serie di incontri, è in atto la costruzione di una pianificazione per future collaborazioni con l’università di Kiev, in Ucraina.
“I temi dell’educazione alla pace, del dialogo e della convivenza sono da sempre al centro della riflessone dei nidi e delle scuole dell’infanzia del Comune di Reggio, promossi da Reggio Children a livello internazionale come patrimonio educativo e politico”, ha spiegato il presidente di Reggio Children Cristian Fabbi.
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Là Cgil pensi ai soldi spesi da Landini x la comunicazione e ai suoi dipendenti licenziati e poi può parlare
Spero non fosse Max Mara
Condivido la succinta ma chiara analisi del Signor Campani. Saltando di palo in frasca, credo di riconoscere in lui un mio esemplare alunno di prima media