Inchiesta di Cremona sul calcioscommesse, reato prescritto per Beppe Signori

Beppe Signori

Martedì 15 dicembre si è concluso con il reato che è stato definitivamente dichiarato prescritto dai giudici del tribunale di Cremona il procedimento sul presunto giro di calcioscommesse che ha visto sul banco degli imputati – tra gli altri – anche Giuseppe “Beppe” Signori, ex calciatore di Foggia, Lazio e Bologna nonché della nazionale italiana.

“Mi piaceva scommettere, ma l’ho sempre fatto in modo leale e non ho mai truccato alcuna partita. Mi hanno rovinato la vita solo perché il mio nome garantiva interesse mediatico”, ha detto Signori in aula nel giorno in cui si è chiuso il procedimento. Oltre a Signori erano rimasti imputati anche l’ex calciatore serbo Almir Gegic, l’ex capitano del Bari Antonio Bellavista, l’ex portiere della Cremonese Marco Paoloni e il corriere Valerio Giosafatte.

L’indagine aveva preso il via da una partita di calcio di prima divisione tra Cremonese e Paganese del 14 novembre del 2010: prima o durante la gara un soggetto ignoto (tuttora non identificato) aveva versato un potente sonnifero (il Minias) nell’acqua utilizzata dai giocatori della squadra di casa. Da quell’episodio erano emersi sospetti su un giro di partite truccate legate al mondo delle scommesse sportive.

Esclusi i patteggiamenti e i riti alternativi, erano state una cinquantina le persone – tra giocatori, dirigenti e altri professionisti – finite a processo con l’accusa di frode sportiva o associazione per delinquere finalizzata alla frode sportiva. Nell’aprile del 2017 i giudici di Cremona decisero il trasferimento per competenza a Bologna della maggior parte del procedimento, conclusosi poi nel luglio del 2019 con la sentenza di non doversi procedere nei confronti di 26 imputati su 31. Per i restanti cinque imputati, considerati a capi dell’associazione a delinquere, il giudizio fu rimandato a Cremona dopo che si era espressa sul punto la Corte di Cassazione, fino alla decisione odierna sull’intervenuta prescrizione.