Venerdì 28 ottobre il Ministero della salute ha reso noto che è in via di definizione un provvedimento che consentirà il reintegro in servizio del personale sanitario non vaccinato contro il nuovo coronavirus anche prima del termine di scadenza della sospensione prevista finora dalla legge, attualmente fissato al prossimo 31 dicembre.
Se il provvedimento annunciato dal nuovo ministro della salute Orazio Schillaci dovesse vedere effettivamente la luce, in Emilia-Romagna riguarderebbe quasi cinquecento persone: sono 480, infatti, i lavoratori e le lavoratrici della sanità pubblica che sono stati sospesi nei mesi scorsi per non essersi vaccinati contro il Covid-19.
Si tratta complessivamente dello 0,6% di chi lavora (circa 70.000 persone) per il sistema sanitario regionale emiliano-romagnolo, più o meno uniformemente distribuito tra le varie aziende sanitarie della regione. Le categorie più rappresentate tra il personale non vaccinato sono quelle degli infermieri (164) e degli operatori socio-sanitari (89).







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