Il consigliere provinciale reggiano Carlo Bronzoni lascia la Lega e passa a Fratelli d’Italia

Carlo Bronzoni

Il consigliere provinciale reggiano Carlo Bronzoni ha deciso di lasciare la Lega per passare a Fratelli d’Italia. L’avvocato, candidato sindaco a San Polo d’Enza nel 2018 per la lista “Per San Polo” (appoggiato sia dalla Lega che da Fratelli d’Italia) e oggi capogruppo in consiglio comunale, oltre che consigliere dell’Unione dei Comuni della Val d’Enza e appunto consigliere provinciale nel gruppo “Terre Reggiane”, è entrato a far parte del circolo Val d’Enza di Fratelli d’Italia, presieduto dal vicecoordinatore regionale del partito Alberto Bizzocchi.

“Per noi l’ingresso di Carlo Bronzoni rappresenta sicuramente un valore aggiunto. Con la sua esperienza politica e professionale Fratelli d’Italia avrà un importante punto di riferimento sul territorio”, ha spiegato Bizzocchi. Sulla stessa linea il deputato reggiano di Fratelli d’Italia Gianluca Vinci: “Carlo Bronzoni negli anni è sempre stato in prima linea nella lotta contro la sinistra reggiana, che noi tutti conosciamo bene: la sua adesione a Fratelli d’Italia consoliderà ulteriormente la nostra struttura anche in vista delle prossime sfide che ci attendono”. Per il coordinatore provinciale del partito Alessandro Aragona “con l’ingresso di Bronzoni si allarga ulteriormente la famiglia di Fratelli d’Italia, che si caratterizzerà ancora di più per competenza e capacità di radicamento sul territorio, elementi che oggi rappresentano un carattere distintivo della nostra azione politica”.

“Ringrazio gli amici Alessandro Aragona, Alberto Bizzocchi e Gianluca Vinci per l’accoglienza riservatami in Fratelli d’Italia, partito che mi ha sostenuto in Provincia e nel quale oggi mi riconosco pienamente per principi e battaglie identitarie”, ha spiegato Bronzoni: “Sono un uomo di destra e in quell’area politica mi sono sempre identificato. Non condividendo l’orizzonte politico dell’apparentamento-fusione con Forza Italia, lascio la Lega dopo essermi dimesso dal ruolo organizzativo provinciale a inizio anno. Di questo processo di fusione non condivido le ripercussioni a livello locale, dove da tempo critico un accentuato interesse da parte della dirigenza per gli eletti (alcuni) a scapito di tesserati e di militanti, che invece rappresentano localmente la base del partito”.