Caso Portanova. Il Comune ha passato il segno

rabitti

Mi pare che la campagna giustizialista nei confronti del calciatore Manolo Portanova abbia oltrepassato il livello di guardia. Oggi a esigere la condanna preventiva contro il giocatore della Reggiana è addirittura il Comune di Reggio, attraverso le parole dell’assessora alle pari opportunità Annalisa Rabitti. La condanna in primo grado subita da Portanova per presunta violenza sessuale non ha alcun significato sostanziale sotto il profilo del diritto e soprattutto va osservata alla luce del sistema di garanzie per il cittadino stabilito dalla Carta Costituzionale. Si è innocenti sino a condanna definitiva passata in giudicato, non prima. Sino a quel punto si è non colpevoli, dunque innocenti, dunque titolari di tutti i diritti e le garanzie che spettano ai cittadini italiani. Compresi ovviamente i lavoratori – e il lavoro di Portanova è giocare a calcio, attualmente nella Reggiana.

Rabitti pretende che la società granata sospenda il calciatore dall’attività lavorativa sino a che la sua posizione giudiziaria non verrà definitivamente chiarita, ossia presumibilmente non prima di parecchi anni. Ciò equivarrebbe a stabilire una pena preventiva tale da obbligare il giovane sportivo a rinunciare alla carriera e al posto di lavoro. Stupisce che il sindaco Vecchi abbia spalleggiato Rabitti in questa campagna di discredito che offende il diritto e i principi fondamentali costituzionali in nome e per conto del Comune di Reggio.

Siamo la città del Tricolore, qui risiede la culla dei valori della comunità nazionale: dimenticare la Costituzione per strizzare l’occhio a poche escrescenze di fanatismo manettaro travestito da femminismo reca disdoro non certo alla Reggiana calcio, ma a Reggio Emilia nel suo insieme come città democratica e rispettosa del diritto e della legge.




Ci sono 4 commenti

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  1. Avv. Morisi

    Secondo la legge italiana, fino al terzo grado di giudizio si è “non colpevoli”, che è una cosa diversa rispetto ad essere “innocenti”. Tecnicamente si parla infatti di “presunzione di non colpevolezza” e non di “presunzione di innocenza”. La differenza non è prettamente terminologica: essere “innocente” sta a significare (semplifico) non aver fatto nulla, essere “puliti” al 100%, ma ciò sarà stabilito definitivamente solo dopo il terzo grado di giudizio. Essere “non colpevole” invece, indica uno status a metà strada: non siamo ancora arrivati in fondo al procedimento giudiziario, quindi non possiamo dire che tu sia colpevole, però neppure ti consideriamo un cittadino comune al di fuori di ogni sospetto, perchè forse tu hai commesso un reato e noi dobbiamo verificarlo. Nel caso del giocatore Portanova quindi, non è sbagliato considerarlo un soggetto “sotto accertamento”, qualcuno che forse abbia commesso un reato. Direttore Fangareggi, al di là della Rabitti, dia una ripassata al manuale di procedura penale prima di scrivere articoli di giornale: Portanova ora come ora non può essere dichiarato “innocente”, i sospetti sul suo conto sono quindi più che legittimi

  2. Muzio scevola

    bisognerebbe chiedere alla signora rabitti e al signor vecchi,se fosse un tornitore o un dipendente di qualsiasi azienda il presunto stupratore, ci sarebbe lo stesso accanimento come stanno facendo nei confronti del signor portanova…

  3. Mauro Vicini

    Basta non esaltare o santificare gli stupratori che in branco condannati in primo grado con rito abbreviato chiesto dall’imputato. Per il resto ci penseranno gli altri gradi di giudizio e i propri valori di giudizio sui comportamenti rientranti nel codice penale

  4. Anonimo (devo pur lavorare anch'io)

    Nessuno si stupisce che questo Sindaco non si stupisca, ormai di niente, purtroppo.


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