Sabato 26 luglio alle 17 alla centrale idroelettrica Enel di Ligonchio, sul crinale reggiano, nel cuore dell’Appennino, sarà inaugurato il rinnovato “di Onda in Onda – Atelier delle acque e delle energie”: uno spazio educativo, culturale e scientifico aperto a tutte le età, un luogo della scoperta e delle meraviglie, una Wunderkammer in cui esplorare i temi chiave di oggi – acqua, sole, energia – in 17 installazioni diverse, per arrivare ad affrontare i temi del clima e della sostenibilità. Partendo dalla specificità del territorio, “di Onda in Onda” unisce l’esperienza dell’atelier secondo il Reggio Emilia Approach, l’approccio scientifico del laboratorio e l’interattività del museo esperienziale.
In vista dell’avvio delle attività dopo l’estate, sabato 26 e domenica 27 luglio sono previsti due giorni di aperture straordinarie.
L’intervento è stato finanziato e reso possibile dal Comune di Ventasso, in collaborazione con il Parco nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, grazie all’aggiudicazione (nel 2022) di un finanziamento dell’Unione Europea – Next Generation Ee, su bando Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) promosso dal Ministero della cultura “Attrattività dei borghi storici – progetto di rigenerazione locale” per il progetto “Ligonchio: dove l’Energia diventa cultura”.
L’atelier all’interno della centrale idroelettrica Enel è uno dei tre spazi – assieme al cinema-teatro e all’ex sede municipale di Ligonchio – le cui riqualificazioni sono state concepite come un insieme che contribuisce alla rigenerazione del borgo storico per ampliarne l’attrattività partendo dal forte legame della vita della comunità con la centrale.
Partner di progetto sono il Parco nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, la Fondazione Reggio Children – Centro Loris Malaguzzi Ets, il Dipartimento di Scienze e metodi dell’ingegneria dell’Università di Modena e Reggio Emilia con la collaborazione di Reggio Children srl, Lapis Architetture Studio (con l’architetto Carlo Margini) ed Enel Green Power.
Il programma prevede, alle ore 17, nel piazzale della centrale, i saluti istituzionali di Enrico Ferretti, sindaco del Comune di Ventasso; Fausto Giovanelli, presidente del Parco nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano; Davide Baruffi, assessore alle politiche di sostegno e sviluppo della montagna e delle aree interne della Regione Emilia-Romagna; Emanuele Ferrari, presidente dell’Unione Montana dei Comuni dell’Appennino Reggiano; Cristian Fabbi, direttore generale di Fondazione Reggio Children e presidente di Reggio Children; Elena Degoli, professoressa ordinaria di Fisica teorica della materia e vicedirettrice del Dismi, il Dipartimento di Scienze e metodi dell’ingegneria di Unimore; Giuseppina Gentili, dirigente dell’istituto comprensivo Giorgio Gregori di Carpineti-Casina, in rappresentanza degli istituti scolastici partner di progetto.
A seguire, è prevista l’inaugurazione dell’atelier e la visita del pubblico. Alle 21, nel piazzale della centrale, spazio a “Eves – La danza dell’Universo”, spettacolo di danza e astrofisica. Sarà possibile visitare l’atelier anche domenica 27 luglio, fin dal mattino, grazie a una giornata di apertura straordinaria; sempre domenica, alle 21, al Rifugio dell’Aquila di Ligonchio è previsto il concerto del gruppo musicale Lassociazione.

L’atelier
L’energia, ovvero le diverse energie alla base di ogni fenomeno fisico, naturale, biologico, sono il tema al centro dell’atelier. Il nuovo progetto, rilanciato anche grazie alla collaborazione con Enel Green Power, valorizza la centenaria centrale Liberty del 1922, con un allestimento in superfici specchianti che ne restituiscono la bellezza. Materiali scelti non solo per il valore estetico, ma anche per la valenza simbolica di riflettere il volto di chi osserva. Lasciando l’antica struttura intatta, i 400 metri quadrati di open space sono abitati da cubi e pareti di lamiera che ospitano spazi immersivi di ricerca. All’interno, o esposti, prototipi scientifici appositamente creati propongono esperienze su gravità, onde, cariche elettriche, induzioni elettromagnetiche, campi magnetici, con una molteplicità di linguaggi e di contesti.

I 17 “esploraMenti” permettono di apprendere giocando con le leggi della fisica: da “Gioconda”, una lunga vasca basculante piena d’acqua, da azionare per generare onde, a “Tirigiro”, con biglie di acciaio che sfidano in circuiti a cerchio la forza di gravità; dalla “Magnetoteca”, una finestra dove la polvere di ferro si muove attratta dai magneti, a “E-flussi”, un prototipo unico al mondo, una superficie digitale interattiva attraversata dall’immagine di flussi continui di acqua, che si possono deviare toccandoli con un dito, per misurarsi con il comportamento dell’acqua e la relazione tra acqua ed energia elettrica.

Le installazioni sui tre temi che vengono indagati – acqua, elettroni, sole – rendono accessibili anche i concetti più complessi, dal ciclo eterno dell’energia e dell’acqua alla luce solare, fino al moto invisibile degli elettroni. Tra percorsi immersivi, installazioni multimediali, dispositivi interattivi ed elementi vegetali, si aprono spazi flessibili, scomponibili e ricomponibili, a piccolo o grande gruppo, con sedute e tavoli su ruote in legno naturale e metallo, e tecnologie avanzate a disposizione. Esplorazione e scoperta avvengono così attraverso il gioco, il dialogo, la ricerca e continue domande generative.

L’allestimento dell’atelier è stato ideato da un team multidisciplinare con l’obiettivo di far dialogare scienza, arte e pedagogia, in un approccio olistico, inclusivo e innovativo. Il gruppo ha lavorato ininterrottamente per questo traguardo: coordinato da Valentina Conte, architetta ed esperta in spazi di apprendimento di Fondazione Reggio Children, ne fanno parte anche Claudio Melioli (astrofisico e docente di Nuove tecnologie fotovoltaiche per il Dismi di Unimore), l’architetto Carlo Margini di Lapis Architetture Studio (che è anche direttore dei lavori), Elena Sofia Paoli (atelierista di Fondazione Reggio Children), per Reggio Children Marco Spaggiari, atelierista con Benedetta Barbantini, coordinamento formazione, referente progetti formazione Italia, e Rosa Buonanno (PhD in Reggio Childhood Studies, Desu-Unimore).

Il nuovo allestimento di “di Onda in Onda – Atelier delle acque e delle energie” nasce in continuità con il progetto del 2008, un percorso coraggioso e visionario nato dal Parco nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, che puntò sulla presenza locale di Enel e sul know-how di Reggio Children, oltre che di un gruppo di esperti. Per undici anni è stato una risorsa culturale ed educativa per il territorio, e non solo. Nel 2019 l’esperienza si è interrotta a causa della necessità di un rinnovamento dell’allestimento e delle possibilità di gestione e poi della pandemia. Allora come oggi il progetto si è avvalso della supervisione pedagogica di Carla Rinaldi, prima come presidente di Reggio Children e poi come presidente della Fondazione Reggio Children.
Le sfide odierne sono però diverse e hanno richiesto una nuova progettazione dell’allestimento dell’atelier, tenendo conto di una società più pronta agli strumenti digitali, più complessa, e del dibattito culturale su cambiamento climatico e sostenibilità ambientale. C’è inoltre la dimensione dell’apprendimento per tutta la vita, di un pubblico di tutte le fasce di età, da 3 a 99 anni, per piccoli o grandi gruppi o esperienze individuali, oltre che per scuole di ogni ordine e grado – che con l’inizio del nuovo anno scolastico saranno le vere protagoniste dell’atelier insieme alla comunità locale.
Anche università e centri di ricerca o istituzioni attive nel campo delle energie rinnovabili saranno interessati, oltre a famiglie e semplici cittadini e cittadine. “Di Onda in Onda” si pone infine come parte di un atelier diffuso tra il paesaggio del Parco nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, il paese di Ligonchio e tutto il Comune di Ventasso, la storica centrale idroelettrica, con l’obiettivo di sostenere l’attrattività e il protagonismo del territorio e di valorizzare le potenzialità della comunità montana nella sua azione di resilienza.







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