Un milione di euro: è questa la cifra che Confcooperative, attraverso il fondo mutualistico Fondosviluppo, mette in campo a sostegno dei workers buyout, le imprese rigenerate dai lavoratori che, costituendosi in cooperativa, rilevano aziende in crisi, in via di fallimento o destinate ad estinguersi per mancanza di continuità generazionale.
Il rilevante investimento della società di Confcooperative mira, essenzialmente, alla salvaguardia di posti di lavoro a rischio e, al contempo – sottolinea il presidente di Confcooperative Reggio Emilia, Matteo Caramaschi – ad un nuovo protagonismo dei lavoratori nei processi produttivi e al mantenimento di attività imprenditoriali essenziali per la vita dei territori e delle comunità”.
“In Fondosviluppo/Confcooperative – spiega Caramaschi – confluisce annualmente il 3% degli utili realizzati dalle cooperative aderenti a Confcooperative, la cui destinazione è proprio la promozione e il finanziamento di nuove iniziative di sviluppo cooperativo”. “In tal senso – prosegue il presidente di Confcooperative – i workers buyout rappresentano il segno tangibile di ciò che la cooperazione consente di realizzare in risposta alle situazioni di crisi e comunque in presenza di una continuità aziendale a rischio, favorendo l’unione dei lavoratori nell’investimento di risorse proprie (ma non solo) su rinnovati progetti imprenditoriali che, partendo dalla salvaguardia dell’occupazione, possono continuare a misurarsi con il mercato”.
“Le risorse previste dal bando – sottolinea Caramaschi – si possono sommare a quelle di natura pubblica che sono rese disponibili per i workers buyout e le modalità di sostegno vanno a favorire non solo la nascita di nuove imprese, ma anche a sostenere imprese rigenerate che hanno bisogno di assistenza nella fase di start up cooperativo, consentendo di irrobustire i percorsi imprenditoriali intrapresi dai lavoratori”.
Le tipologie di intervento di Fondosviluppo/Confcooperative sono essenzialmente quattro: interventi finanziari nella misura massima del capitale sociale apportato dai soci cooperatori (apporto al capitale sociale, mutuo a tassi agevolati garantito da Cooperfidi Italia, strumenti finanziari partecipativi); rimborso del costo dei servizi di accompagnamento allo start up (importo massimo di 15.000 euro in tre anni); formazione e tutoraggio (percorsi imprenditoriali, partnership con altre cooperative del settore, affiancamento manageriale); accesso a convenzioni (gruppi bancari cooperativi, Cooperfidi, compagnie di assicurazione).
Il bando Fondosviluppo/Confcooperative, pubblicato in questi giorni (info: www.fondosviluppo.it) sarà aperto fino al 15 maggio 2019 e sarà oggetto di uno specifico incontro di approfondimento nei primi giorni di febbraio, quando Confcooperative riunirà nella propria sede le organizzazioni dei lavoratori, i rappresentanti dei comuni reggiani e altri soggetti interessati allo sviluppo del territorio e alla salvaguardia dell’occupazione.
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