Il Fondo interbancario di tutela depositi (Fitd) ha ritenuto “non accoglibile” l’offerta non vincolante presentata lo scorso 14 dicembre dalla banca Bper per l’acquisizione di una partecipazione pari all’88,3% – di cui l’8,3% detenuta da Cassa centrale banca – del capitale sociale di Carige, la Cassa di risparmio di Genova e Imperia.
Secondo il Fitd l’offerta risulterebbe, tra le altre cose, “subordinata a una pluralità di elementi che richiederebbero chiarimenti e approfondimenti”.
Il consiglio di amministrazione di Bper ha reso noto di aver preso atto dei contenuti della lettera del Fitd, ma ha voluto anche sottolineare come l’offerta “avrebbe consentito di risolvere in modo definitivo le problematiche di Carige, a tutela della clientela, dei suoi azionisti di minoranza nonché di tutti gli altri stakeholders”. Nell’occasione l’istituto di credito ha anche ribadito al Fondo interbancario di tutela depositi la propria disponibilità a fornire i chiarimenti richiesti e a effettuare gli approfondimenti ritenuti necessari, “oltre che a verificare congiuntamente le ipotesi alla base dell’offerta, il tutto nel contesto di un adeguato regime di esclusiva”.







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Il senso di colpa pere essere stati comunisti italiani gioca brutti scherzi. Caro Maurizio il tuo articolo è assai confuso pieno di equivoci. Il desiderio […]
In effetti mezza europa è guidata da governi ultranazionalisti...dall'ipernazionalismo al nazismo il passo è breve...un percorso strano per quella che doveva diventare un'unione europea...
bravo, adesso torna nella tua grotta e lascia perdere gli architetti....