Fondino. La Caporetto liberale

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Né la lista di scopo Bonino-Renzi né Azione di Calenda riescono divise a superare l’asticella del 4% e restano entrambe escluse dal nuovo Parlamento europeo. È la Caporetto dei liberali riformisti italiani i quali, solo alle Politiche del ‘22, avevano in molti casi avvicinato la soglia del 10%.

La Caporetto liberale è figlia delle divisioni personalistiche dei vari leader, da Renzi alla Bonino, fino a Calenda, i quali hanno mandato alla sconfitta  una vasta area di consenso per questioni prettamente individuali. Questo è politicamente imperdonabile.
Il futuro parla chiaro: non si tratta di avviarsi verso una traversata del deserto, ma di ricostruire dal basso una leadership e una forza politica nuova, scevra da infantili personalismi, con altri volti e maggiori ambizioni per restituire a qualche milione di italiani una forza di rappresentanza affidabile e credibile nell’opporsi alla prepotenza del bipolarismo. Il mondo cambia in fretta, c’è una leadership giovane e autorevole da costruire che sia capace di essere alternativa o comunque centrale nel confronto radicalizzato tra destra e sinistra.



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