La polizia di Modena, su ordinanza del giudice per le indagini preliminari del tribunale emiliano, ha arrestato dieci persone che, secondo l’accusa, sarebbero parte di un’organizzazione che ritardava appositamente il fallimento delle imprese, dirottando in investimenti all’estero i soldi con i quali sarebbero dovuti essere pagati i creditori e facendole arrivare in tribunale quando erano ormai solo scatole societarie vuote.
I capi d’imputazione sono quelli – a vario titolo – di bancarotta fraudolenta, riciclaggio, auto-riciclaggio, falso in atti pubblici e attestazioni, sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte. Nell’organizzazione sarebbero stati coinvolti avvocati, commercialisti, un notaio e un ingegnere che, assieme ad alcuni prestanome, avrebbero presentato proposte di concordato strumentali.







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Ma pensate ai delinquenti insediati all'interno delle istituzioni europee e nazionali che fanno soldi con il commercio delle armi.