Ex sindaci di Brescello indagati, Libera: serve un cambio di passo di politica e società

Coffrini e Vezzani bis

“Dopo Grimilde e le indagini sugli ex sindaci brescellesi, serve un cambio di passo di politica e società”.  Lo chiede, con una nota, l’associazione Libera Reggio Emilia, per la quale “la sentenza della tranche relativa al rito abbreviato del Processo Grimilde emessa pochi giorni fa dalla Cassazione, che ha confermato definitivamente il reato di associazione mafiosa e il quadro accusatorio già definito nei due gradi precedenti, evidenzia, ancora una volta, la forte presenza di una cosca autonoma di ‘Ndrangheta a Brescello, con importanti radicamenti in tutta la Provincia reggiana”.

“Con le conferme arrivate da Grimilde, dopo Aemilia e gli altri processi correlati, non si può più parlare di semplici infiltrazioni, ma di vero e proprio radicamento della criminalità organizzata nel nostro territorio, contraddistinto da caratteristiche e attività illecite ricorrenti, come dimostrano le ormai numerosissime (e anche recenti) indagini sulle fatturazioni false e altre truffe, spesso commesse con metodi e aggravanti mafiose – scrive ancora Libera – Alla luce poi della notizia delle indagini sugli ex sindaci di Brescello, Giuseppe Vezzani e Marcello Coffrini, che speriamo possano chiarire una volta per tutte le responsabilità della politica sulle vicende che hanno portato allo scioglimento del Comune, riteniamo che né Brescello, né il resto del territorio reggiano possano perdersi ancora in recriminazioni o episodi di autocommiserazione. È indispensabile che la politica, in primis la nuova amministrazione brescellese, a cui chiediamo di rendere note le proprie posizioni, e la società tutta si impegnino per contrastare con forza e azioni concrete il radicamento e la cultura mafiosa”.

“La sentenza della Cassazione rimarca, inoltre, la forza del lavoro della Procura reggiana, della DDA, dei magistrati e degli inquirenti che in questi anni hanno portato avanti con dedizione e grande competenza molti complessi approfondimenti sulla presenza della ‘Ndrangheta nel nostro territorio, spesso senza aver ricevuto la giusta riconoscenza. Come Libera Reggio Emilia intendiamo ringraziare pubblicamente la pm Beatrice Ronchi, le forze dell’ordine e tutti i magistrati e gli inquirenti coinvolti per l’impegno e la professionalità di questi anni”, conclude Libera.