Reggio, Parma e Forlì: rischio denatalità

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Ben tre province emiliano-romagnole – Parma, Reggio e Forlì-Cesena – sono a forte rischio denatalità entro il 2030 secondo l’ultima elaborazione Openpolis su dati Istat. In tutte e tre le province il calo previsto nel decennio 2020-2030 è infatti superiore al 10% con Parma che dovrebbe scendere da 18.235 bambini 0-4 anni a 16.312 ( -10,5%, pari a -1.923 bimbi), Reggio Emilia da 21.538 a 19.290  (-2.248, pari al 10,4%), Forlì-Cesena da 14.747 a 13.131 (-1.616 minori, pari addirittura all’11%). Si tratta di quasi 6.000 bambini in meno nelle tre province: altrettanti, nel decennio, si ‘perderanno’ tra Modena e Bologna, le due province più popolose, dove il calo è però più contenuto (tra il 2 e il 10%) come nel resto della regione.

 

Nel 93% delle province Openpolis prevede un calo dei bambini per il 2030: in tutto il Centro-Sud e nelle isole, ma al Nord solo nelle tre province emiliano-romagnole la diminuzione supererà il 10%. Sempre al Nord, si prevedono le uniche crescite in particolare a Trieste, con un aumento di bambini superiore all’8%, che però appare ben più contenuta in termini assoluti. Da 7.280 abitanti fino a 4 anni nel 2020 a una stima di 7.869 nel 2030, per un totale di 589 residenti in più nel decennio. Incrementi superiori al 4% anche nelle province di Trento, Gorizia, Savona e Imperia.

La previsione relativa alla popolazione è stata effettuata nell’ambito delle statistiche sperimentali di Istat, sulla base dello scenario mediano. Le previsioni sono state formulate da Openpolis tenendo come base il numero di residenti al 1° gennaio 2020.