E’ morto a 95 anni l’imprenditore e senatore Dc Giorgio Degola

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E’ morto a 95 anni l’ingegnere e senatore Giorgio Degola. Si è spento nella sua casa di Albinea nella serata di giovedì.
Giorgio Degola è stato uno dei più conosciuti imprenditori reggiani con l’impresa di costruzioni Degola e Ferretti. Nella sua vita si è contraddistinto, oltre che per l’imprenditoria, per l’impegno in politica, fu senatore della Democrazia cristiana per tre legislature: dal 1976 al 1987. Fu anche un grande appassionato di calcio e un sostenitore granata impegnato in prima persona nella causa della Reggiana.

Lascia la moglie Adriana e i figli Mariagrazia, Luca e Paolo, i nipoti e un fratello.

I funerali si svolgeranno sabato a partire dalle 14 nella chiesa di San Gaetano ad Albinea.

Così lo ricorda l’amico Pier Luigi Castagnetti: “L’ing. Giorgio Degola, è stato uno dei maggiori protagonisti della vita sociale, economica e politica non solo di Reggio Emilia. Gli anni trascorsi al Senato della Repubblica, eletto nel collegio Sassuolo-CastelnuovoMonti succedendo a Giuseppe Medici, lo avevano infatti proiettato sulla scena parlamentare come uno dei maggiori esperti del settore infrastrutturale. La politica l’aveva imparata sui banchi del liceo dove il prof. Ermanno Dossetti lo aveva introdotto – attraverso lo studio dei classici greci – a una sensibilità e a una intelligenza del tempo che lo portó a salire in montagna come partigiano ancora studente. Finita la guerra si inserì subito, sempre al seguito di Dossetti, nelle file della Democrazia Cristiana. Portó a Reggio Emilia l’Universita come presidente della Camera di Commercio, avvió varie esperienze di società compartecipate assieme a Comune e Provincia, e tentó di portare in porto la realizzazione della Diga di Vetto senza successo per la resistenza degli enti locali.
Gli sportivi reggiani debbono poi a lui, Lari e Visconti, il rilancio dell’AC Reggiana.
Di lui colpiva, sino agli ultimi tempi il coraggio e la straordinaria intelligenza della situazione politica del paese e dell’Europa, non avendo mai smesso di “pensare politicamente”.